Il guindolo del tempo
Archinto
Milano, 2017; br., pp. 104, cm 11x18.
(Le Mongolfiere).
collana: Le Mongolfiere
ISBN: 88-7768-708-8
- EAN13: 9788877687081
Testo in:
Peso: 0.18 kg
Rivolgendosi, de lonh, alla sua musa oltreoceano, e affidando sentimenti e preoccupazioni ai versi di Lo sai: debbo riperderti e non posso, uno dei mottetti più struggenti delle Occasioni, Montale confessa di essere alla ricerca del "segno / smarrito": è il "pegno" avuto da lei "in grazia" e senza il quale "l'inferno " della solitudine "è certo". La storia umana e poetica di Eugenio Montale (1896-1981) e Irma Brandeis (1905-1990) è ormai nota: è evidente, quindi, che con "pegno" il poeta non stia solamente rispondendo a esigenze di rima. Sgranando i versi composti per Clizia - valgano per tutti quelli de La primavera hitleriana, una delle poesie più intense de La bufera - si colgono infatti gli sforzi del poeta (e, pur mancandone i riscontri, si possono immaginare quelli della sua interlocutrice) di colmare lo strappo di continue separazioni, di "lunghi addii", con lo scambio di "pegni". Si tratta, verosimilmente, di "una costellazione di oggetti", come spiega Massimo Gezzi, "che avrebbero dovuto mantenere e ravvivare la promessa di non dimenticarsi": "segni metafisici", osserva Tiziana De Rogatis, che portavano "un'altra dimensione, una salvezza". Non sorprende dunque che nelle lettere di Montale a Brandeis si trovino tracce di questo scambio. Tra il 9 settembre 1933 e 19 febbraio 1934 Montale allude con insistenza all'invio di un talismano o di un amuleto: ma "senza che sia dato capire", come ha glossato Rosanna Bettarini, "qualcosa di più su quale oggetto intendesse". Quella promessa, infatti, non sembra avere avuto seguito. Come andò dunque a finire la ricerca di un "liocorno egiziano o qualche oggetto consimile" - avvistato, forse, in una di quelle "vetrine " di Firenze che anni dopo (1939) Montale avrebbe descritto "povere / e inoffensive benché armate anch'esse / di cannoni e giocattoli di guerra"?
Questo saggio - cucito nella maglia tipicamente montaliana in cui il dato biografico si traduce in testo poetico - tenta di fare luce sull'ennesimo mistero legato alla persona storica e poetica di Clizia.