De Partitione Oratoria M. T. Ciceronis Dialogus Jacobi Lodoici Strebæi Ac Georgij Vallæ Placentini Commentariis, Illustratus. Quibus Iam Recens Adjecimus, Bartholomæi Latomi in Eundem Enarrationes
Marcus Tullius Cicero
Seb. Gryphium
Legatura in piena pergamena rigida moderna. Classica marca tipografica al frontespizio, con grifone che solleva una sfera alata incatenata ad un peso, ed il motto "Virtute duce, comite fortuna". "Le "Partitiones oratoriae" (Divisione delle parti dell'eloquenza) sono un'opera retorica composta tra il 54 e il 47 a.C. dallo scrittore romano Marco Tullio Cicerone, e pubblicata nel 46 a.C. L'opera è scritta in forma di dialogo manualistico tra Cicerone e il figlio Marco, che chiede al padre di esporgli i principi basilari dell'arte retorica: la partizione dei tre generi dell'eloquenza (deliberativum, iudiciale, demonstrativum), quella interna alle singole orazioni (exordium, narratio, argumentatio e peroratio) e la suddivisione delle fasi della composizione di un'orazione (inventio, dispositio, elocutio, memoria e actio). I relativi Commentari si devono agli umanisti Giorgio Valla (Piacenza, 1447 1500), Jacques Louis Strebée, o d'Estrebay (Estrebay, 1481 circa - 1550), Christoph Hegendorf
Testo in:
Peso: 1 kg
Baia grande. La pialassa Baiona ultima frontiera per una valle salmastra
Eremi del Lazio meridionale. Guida ai luoghi di culto rupestri
Konrad. Per quanto un'oca allunghi il collo non diventerà mai un cigno