Il bene che ti ho dato
LFA Publisher
Caivano, 2024; br., pp. 174, cm 1772x2480.
ISBN: 88-3343-729-9
- EAN13: 9788833437293
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
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La mancanza di stimoli affettivi durante l'infanzia provoca un arresto dello sviluppo emotivo. Il bambino ha bisogno di ricevere carezze, parole affettuose, cure e attenzioni. Tutto ciò non si era verificato nella vita di Walter e, la carenza affettiva, era d'ostacolo al naturale sviluppo psicologico. Incapace di provare emozioni, impermeabile a battiti accelerati di un cuore innamorato, sopraffatto dall'idea di aver trovato in Maria un amore ideale. Ma si trattava del proprio riflesso, di una versione idealizzata di se stesso. L'incapacità di vedere realmente gli altri, con le proprie credenze e valori, scatena un conflitto che lo porta a denigrare la partner, a svalutarla, fino a una violenza fisica e verbale per illudersi della propria superiorità. Non è facile liberarsi dalla trappola della violenza e Maria non fa eccezione. Vittima di quella forma di violenza che, in silenzio, si inserisce all'interno di una relazione, quella violenza paralizzante, la causa di mancanza di ribellione. Ed è proprio la violenza psicologica che crea il seme della violenza fisica, fino ad arrivare al culmine dell'umana sopportazione. Maria vive uno stato di tensione e insicurezza, di sottomissione. Le parole di Walter non sono mai solo parole e sono accompagnate da urla e percosse, sputi. Ma, con fatica e determinazione riuscirà, anche per amore dei figli, a riprendersi il suo spazio nel mondo. "Ho imparato che di dolore non si muore, anche quando si spegne il sole. Ho ripreso la mia dignità e ho scoperto che non ha prezzo. Ho scoperto di amarmi. Un'ultima cosa: non rivoglio e non rinnego il bene che ti ho dato".