Per non dimenticarli. I drammatici vissuti dei militari italiani negli anni di guerra (1940-1945)
Andrea Pacilli Editore
Manfredonia, 2017; br., pp. 304, ill., cm 17,5x24.
(I Quaderni della Libertà. 1).
collana: I Quaderni della Libertà
ISBN: 88-96256-54-2
- EAN13: 9788896256541
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.55 kg
"Il dovere della memoria ha spinto Maria Schiena ad intraprendere la ricerca storica sui Caduti della seconda guerra mondiale di San Marco in Lamis, condotta con metodo rigoroso e commossa partecipazione. Un'opera come questa contribuisce a saldare il debito di riconoscenza verso coloro che furono mandati a combattere e a morire sui campi di battaglia per appagare istanze bellicistiche e imperialistiche. È un piccolo "risarcimento" per i sacrifici patiti dai giovani sammarchesi fino alla perdita della vita, sui fronti di guerra e in prigionia, con conseguenze che hanno segnato intimamente i familiari, testimoni impotenti di immani tragedie e, oggi, voci preziose che ci restituiscono frammenti di vite lontane. Le vite di quei militari che, per primi, fecero le spese delle scelte scellerate del governo italiano: i contadini, gli agricoltori, gli impiegati, gli studenti, i maestri elementari, gli artigiani e i manovali di San Marco in Lamis, morti nel pieno del combattimento, negli ospedali da campo, nelle stive delle navi durante il trasporto in prigionia, sotto le incursioni aeree alleate e tedesche, o ancora dispersi o congelati nella neve di Russia, o periti negli scontri post-armistiziali, nei numerosi lager della Germania e dell'URSS, nella Guerra di Liberazione e persino nelle foibe carsiche, in quella vera e propria diaspora dei giovani di una comunità locale che Maria Schiena ha ricostruito con pazienza e partecipazione. Una forma di riconoscenza pubblica dopo decenni in cui, salvo poche eccezioni, la società italiana ha dimostrato sin troppa noncuranza nei confronti dei propri Caduti. Sta a noi decidere se lasciare o meno morire del tutto i defunti; sta a noi decidere se restituire la giusta dignità al dovere compiuto da chi era sul campo di battaglia a patire e a morire. Ed è questo il messaggio che l'autrice affida alle pagine del suo lavoro, che fin dal titolo ne denuncia l'intenzione 'Per non dimenticarli'."