Fortunato Depero. So i Think, So i Print. Litografie degli Anni Quaranta
Mariani Cecilia. Deiana Micaela
Agave Edizioni
Trinità d'Agultu, Sala Giulia, 3 agosto - 14 settembre 2014.
Sassari, 2014; br., pp. 96, ill. b/n, cm 21x26.
ISBN: 88-96547-14-8 - EAN13: 9788896547144
Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura),Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.42 kg
Le litografie in mostra - tutte tratte da disegni a carbone, a matita e a penna eseguiti a partire dagli anni Venti - sono un esempio dell'abilità dell'artista trentino nel conciliare la diffusione di una versione più accessibile del proprio lavoro con lo slancio antologico e autoreferenziale che al culmine della propria carriera lo portava a rielaborare temi e stilemi fino ad allora ricorrenti e sperimentati. La natura composita della cartella - nella varietà dei soggetti rappresentati - rende conto della molteplicità degli interessi di Depero, così come della differenti forme di sguardo da lui esercitate nel corso dei decenni e della sua permeabilità alle più varie influenze creative e stilistiche. Agli scorci rustici e alle vedute paesaggistiche - che risentono dei ritiri ai piedi delle Alpi divenuti frequenti dal 1936 - fanno riscontro le riproposizioni di alcune tra le più importanti tele futuriste legate al primo soggiorno americano della fine degli anni Venti e le rielaborazioni di alcuni quadri che testimoniano le tematiche deperiane più classiche, ovvero quelle del teatro, degli automi, dei Balli Plastici e degli animali. Non mancano, infine, autentiche sorprese, come le tavole dedicate a maschere africane e idoli tribali, spia di un interesse primitivista sempre presente e ora sfociato nella scelta "letterale" di soggetti iconografici chiaramente connotati dal punto di vista etnografico.
Proprio per la sua natura di "antologia visiva", e per le molte riproposizioni in minore di molte opere pittoriche dagli esordi alla maturità, la raccolta si pone quasi come equivalente grafico di Fortunato Depero nelle opere e nella vita, la prosa autobiografica pubblicata dall'artista nel 1940. Anche la mostra si appropria così di questo aspetto narrativo e riepilogativo: So I think, So I print asseconda la natura di racconto per immagini di una cartella che è non solo summa della ricca e prismatica produzione deperiana, ma anche un prodotto esemplare di quel processo di "auto-réclame" che l'artista intese sempre come responsabilità primaria e concreta di chiunque volesse conoscere il successo in vita, a dispetto di ogni avversa circostanza.
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