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La fine non arriva mai

Algra

Viagrande, 2024; br., pp. 100, cm 13x19.

ISBN: 88-9341-766-9 - EAN13: 9788893417662

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


La fine non arriva mai è, di certo, un testo "sui generis", un "monstrum": non è un saggio, non è una pièce teatrale, non è un romanzo, non è cronaca ma è tutte queste categorie messe insieme: contiene, al suo interno, un coro, come nella tragedia greca, ma non ne ha la stessa funzione. È un lavoro che somiglia tanto alle opere di Picasso, che ci sfidano continuamente a ricostruire la realtà e a riconoscerla in mezzo ai pezzi deflagrati del suo caos. Proprio perché narra del nostro tempo: delle migrazioni, che hanno interessato, in modo massivo, e non solo il continente europeo, gli ultimi due secoli della nostra Storia; narra di guerra e di persecuzioni; narra del male e della sua facilità e, soprattutto, vuole che si conservi memoria di tutto questo, perché è solo serbandone memoria che si possono evitare gli orrori. Ne Il male radicale, la filosofa ungherese di origini ebraiche Àgnes Heller, che ha conosciuto gli orrori del nazismo, scrive: "Come suggerisce la poesia di Paul Célan, i morti cominciano a fiorire nel calore della memoria culturale. Questa sarà ereditata dai nostri figli e dai figli dei nostri figli, che l'arricchiranno continuando a onorare il lutto. In questa commemorazione, i morti e i sopravvissuti continueranno a essere vivi in un eterno presente."

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