Michele e gli altri. Un sindaco tra i caduti nuoresi della Grande Guerra
Aipsa
Cagliari, 2018; br., pp. 224.
(Quaderni di Storia e Cultura Locale).
collana: Quaderni di Storia e Cultura Locale
ISBN: 88-98692-59-5
- EAN13: 9788898692590
Soggetto: Saggi Storici,Società e Tradizioni
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Sardegna
Testo in:
Peso: 1.08 kg
Un secolo, cento anni fa aveva fine la Grande Guerra, e oggi siamo alla quarta generazione con ricordi e memoria che cominciano a scolorire. È invece importante mantenere viva la storia di una delle più immani tragedie dell'umanità, il più grande bagno di sangue che l'umanità avesse fino ad allora conosciuto, l'"inutile strage", come la definì il Papa Benedetto. Ricordare, questo è il principio guida di questo libro di Marina Moncelsi. Ricordare che dei tantissimi soldati dell'esercito italiano caduti nella Grande guerra solo una parte ha avuto sepoltura. Ricordare che - secondo i dati ufficiali - furono 13.602 i caduti sardi. Ricordare i nomi e le storie dei troppi giovani strappati alla loro terra e alle loro famiglie che trovarono la morte nei diversi fronti di guerra. Marina Moncelsi, attraverso una paziente, meticolosa ricerca negli archivi, ci consegna un doppio profilo, quello di una comunità - Nuoro del primo Novecento - e il profilo biografico dei caduti del contingente nuorese partito per il fronte, a cominciare da Michele Papandrea, sindaco della città al momento dell'entrata dell'Italia nel conflitto mondiale. Restituisce dignità alle storie di gente comune che fino ad oggi, a Nuoro come in molte città italiane, erano semplicemente dei nomi iscritti in lapidi collettive. Come sottolinea nella Prefazione Alberto De Bernardi "nomi senza volti e senza storia, a cui invece Moncelsi da una identità più precisa, tracciando una biografia, ancorché limitata dalla scarsità delle notizie e dalla assoluta normalità di vite ordinarie. Eppure, questi uomini semplici sono la stragrande maggioranza di quei seicentomila italiani morti al fronte tra il '15 e il '18, e rappresentano il volto tragico della "vittoria". Dare loro dignità storica non è solo un contribuito alla conoscenza del passato, ma anche un impegno civile che Moncelsi ha colto pienamente attraverso la sua ricerca e con la pubblicazione di questo bel libro".