Uno yankee alla corte di re Artù
Mattioli Edizioni
Traduzione di Crescenzi L.
Fidenza, 2020; br., pp. 398, cm 14x21.
(Classici).
collana: Classici
ISBN: 88-6261-732-1
- EAN13: 9788862617321
Testo in:
Peso: 0.65 kg
«Il romanzo Uno yankee alla corte di re Artù lo si può definire a pieno titolo un'opera letteraria assai complessa che si trova a fare i conti con quella opposizione tra Storia e Mito che è alla base della cultura americana legata al rinascimento del New England. Dunque, un'opera ambiziosa, anche se solo in parte riuscita. L'idea del racconto è alquanto semplice: il protagonista, Hank Morgan, lo yankee del Connecticut, un capo officina della fabbrica d'armi Colt di Hartford, a causa di un violento alterco con un operaio a lui sottoposto, riceve in testa un colpo sferrato con una spranga di ferro e quando si risveglia scopre che è finito in Inghilterra, esattamente nel giorno 20 giugno dell'anno 528... Da qui, la sfrenata girandola senza fine di situazioni che ne derivano, alle prese con re Artù, i cavalieri della Tavola Rotonda, Lancillotto, Ginevra, il mago Merlino, la fata Morgana ecc. Mark Twain scrive il romanzo tra il 1886 e il 1889, mentre ferve un acceso dibattito sulle conseguenze politico-sociali ed etiche sollevate dallo sviluppo industriale e dalla concentrazione del potere economico-finanziario. Per intenderci, nel 1886 la North American Review introduce per la prima volta nel vocabolario corrente la parola capitalism, in un contesto in cui si rimarca l'opposizione tra capitale e lavoro...» (Dall'Introduzione di Livio Crescenzi)