Anemoni bianchi e altro. Antologia di poesie
Genesi
Torino, 2015; br., pp. 232.
(Collana Autori Moderni. 6).
collana: Collana Autori Moderni
ISBN: 88-7414-484-9
- EAN13: 9788874144846
Testo in:
Peso: 1.11 kg
Il tenero e malinconico tono elegiaco sembra essere la cifra tematica della creazione poetica della silloge Anemoni bianchi e altro di Silvia Marzano, ma ad un'attenta indagine viene alla luce "un'estetica della caducità", dai riflessi autobiografici, sospesa tra agnizione e conoscenza del profondo. Nella dinamica eidetica della scrittura di Silvia Marzano e nella sua riflessione creativa esiste una costante nel tono, nelle sfumature e nel timbro della sua musicale e delicata vena poetica. Nell'inferenza generale delle immagini, la prima ricezione è quella di una visione interiore di un candore straordinario, amplificato dal poderoso percorso emozionale. Appare evidente quanto abbia a fermentare, a cerchi concentrici, la parola della Marzano, che confligge con l'attesa e la speranza di un varco, di un oltre, di un altrove. Coagula e poi proietta la propria vitalità significazionale, al di là di se stessa, nello spazio della conoscenza, in un circuito, che, talvolta, esorbita dal testo e coglie significati profondi della psiche dell'autrice. L'esattezza dei significati non è nell'esaustività terminologica, ma è nell'area del pensiero emozionale, quale vettore privilegiato dell'autoconsapevolezza o dell'autoanalisi. Nella tensione emotiva c'è una persistente linea di condotta che regge il discorso poetico e suffraga quello che scrive Blanchot: "La terribile parola trascende ogni limite e perfino l'illimitatezza del tutto: prende la cosa dalla parte dove non la si prende, non la si vede, non la si vedrà mai; trasgredisce le leggi e, affrancandosi dall'orientamento, disorienta. Il linguaggio si comporta come se potessimo vedere la cosa da ogni lato". Rintracciare il lato oscuro dell'essere, al di là dell'alato verso, significa perlustrare l'ignoto che si cela nella densità dell'altro da sé; è questo un compito preciso dell'ermeneutica psicoanalitica, perché il discorso poetico possa essere predisposto alla costruzione di un processo creativo. Sulla scorta della bellezza dei versi della Marzano si connota il decorso progressivo di uno spaccato vitale dell'esserci, che lascia spazio alla fantasia e alla storia diacronica, attraverso una rete associativa di parola - cosa - stati d'animo. Mettendo a fuoco l'ottica della condensazione e dello spostamento psicologico, attraverseremo, mediante lo scavo del profondo, come esso è strutturato dalle immagini, la connotazione del bi-sogno. Il pensiero si estroflette nell'atto del movimento dentro le cose, come evento della finzione; la ciclicità dell'eco di un sogno, dell'illusione, della voce del vento (ànemos) è rintracciabile nell'espansione dell'io, che deflagra senza limiti nella sfida di una ri/cerca interiore. Quando la coazione a ripetere coglie lo stato di grazia della poesia, l'ottundimento della coscienza declina l'alterità come melancolia ed entropia esistenziale. Il fantasma deborda verso uno spartito lirico - elegiaco con alcuni spunti di dolente tristezza e una visione "orfica" della parola.