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La Cina e le Nazioni Unite. Dall'esclusione al potere di veto

Edizioni Carocci

Roma, 2013; br., pp. 214, cm 15,5x22.
(Studi Storici Carocci. 186).

collana: Studi Storici Carocci

ISBN: 88-430-6773-7 - EAN13: 9788843067732

Soggetto: Saggi Storici

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Extra Europa

Extra: Arte Orientale & Indiana

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.308 kg


Per oltre venti anni - dal 1949 al 1971 - la rappresentanza della Cina alle Nazioni Unite è una delle questioni più controverse della Guerra Fredda. Il seggio cinese, con potere di veto all'interno del Consiglio di Sicurezza, è occupato dal governo di Taipei mentre la Cina popolare resta esclusa. Si tratta di una situazione paradossale: l'assenza del paese più popoloso del mondo è, infatti, inconciliabile con i principi e gli obiettivi che avevano portato alla costituzione delle Nazioni Unite. La questione della rappresentanza della Cina s'intreccia con le principali vicende internazionali: la Guerra di Corea, l'ascesa e il declino del movimento afro-asiatico, la rottura fra Cina e Unione Sovietica, il conflitto indocinese e, infine, il riavvicinamento fra Cina e Stati Uniti. Addirittura, in alcuni paesi - come l'Italia -il tema entra nel dibattito politico nazionale. L'esclusione della Cina popolare, infatti, viene considerata da molti come il simbolo stesso del neo-imperialismo americano.

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