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«Qui in corruptione versatur etiam pro licito tenetur». «Offesa» e «infedeltà» nella struttura della corruzione propria

Giappichelli Editori

Torino, 2004; br., pp. VI-122.
(Univ. Roma 3. Dip. Studi giur. Centro ecc. 8).
(Univ. Roma 3. Dip. Studi giur. Centro ecc. 8).
(Univ. roma 3-Dip. Studi Giur. Centro Ecc. 8).

collana: Univ. Roma 3. Dip. Studi giur. Centro ecc

ISBN: 88-348-4489-0 - EAN13: 9788834844892

Luoghi: Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.59 kg


L'analisi della norma sulla corruzione propria ha generato numerose incertezze nell'individuare l'effettiva portata offensiva della fattispecie, con riflessi sul modo stesso di concepirla e di definirne l'ambito di applicazione. Si tratta di stabilire se la corruzione debba essere figurata quale «offesa al bene giuridico» o «mera infedeltà ai doveri». Far chiarezza al proposito consente di stabilire come la fattispecie si sintonizzi con i principi di materialità e offensività, permettendo di comprendere il confine tra la corruzione propria e impropria, anche a garanzia del principio di determinatezza della fattispecie penale.

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