Il superstite
Edizioni E/O
Roma, 2018; br., pp. 137, cm 12x18.
(Assolo).
collana: Assolo
ISBN: 88-6632-973-8
- EAN13: 9788866329732
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.13 kg
L'assassino è stato catturato, è colpevole di uno sterminio, ha ucciso due donne e due uomini: un padre, una madre, una figlia, un figlio. Il massacro è avvenuto in un piccolo paese italiano, quasi invisibile sulle carte, e l'analogia col caso della famiglia Clutter, scrupolosamente raccontato mezzo secolo fa da Truman Capote in "A sangue freddo", salta all'occhio in tutta la sua straordinaria precisione. Alla carneficina è scampato un terzo figlio che, sposato da poco, vive nella casa accanto, ma si trasferirà poi in quella del massacro. Passa le giornate nei suoi capannoni, è allevatore di polli, come lo era suo padre. Il processo all'assassino, un nomade slavo, si svolge in Serbia e il superstite chiede a un giornalista, che ha seguito la vicenda dall'inizio e ne ha scritto con una certa sensibilità e accuratezza, di accompagnarlo. Ed è come se due lembi di una ferita si accostassero per sanarsi a vicenda, per salvarsi. Non c'è alcun psicologismo in questo libro scritto con un passato remoto romanzesco, il più potente presente per chi legge: siamo irrimediabilmente nelle zone del mito, della favola primaria, nera e archetipica. Da una parte c'è un mondo che potrebbe essere il Nord Italia, ma anche qualsiasi posto dove la violenza e la ferocia imperano - e dall'altra parte c'è un'innocenza che non può cedere.