Un nuovo Efesto per il IV sec. a.C. e la villa romana di Palombara Sabina
Roma, 2015; br., pp. 80, ill. b/n, cm 17x24.
(Collezione Archeologica. 10).
collana: Collezione Archeologica
ISBN: 88-6687-080-3
- EAN13: 9788866870807
Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità,Scultura
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico
Luoghi: Lazio
Testo in:
Peso: 0.32 kg
Una villa a Palombara Sabina, scavata dal 2009 dalla Sovrintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e costruita intorno al 50 a.C. per un proprietario ancora anonimo, si articola in due settori ben distinti: il corpo residenziale e il peristilio racchiudente il giardino con un'esedra ad arco di cerchio interrotta al centro da un edificio quadrangolare. Dall'indagine del complesso è emerso molto materiale, tra cui alcune copie eccellenti di nobilia opera, parte della sua decorazione forse proprio nell'area del giardino, il cui possibile significato è indagato dagli autori. Se è molto preziosa la copia dell'Eirene di Cefisodoto anche grazie al recente rinvenimento del braccio destro (l'unico caso in cui si sia preservato), la riconsiderazione di una statua nota sin dal 1986 consente il recupero di una copia di un'opera del terzo quarto del IV sec. a.C. con alta probabilità raffigurante Efesto. Sono rare le immagini a tutto tondo di quel dio e ristrette all'Attica, e chissà che stavolta per l'originale sottostante non si possa quindi persino rischiare il nome di un grande scultore. È poi vero da tempo che non è possibile immaginare storia dell'arte migliore di quella in cui la parola "bello" non sia contemplata; ciononostante, è bellissimo (e pieno di decor), questo "nuovo" Efesto da Palombara.