Rimedi per la violazione delle norme sugli aiuti di stato: misure repressive o di ripristino. Diritto positivo (post-modernizzazione) e scenari di riforma
Torino, 2018; br., pp. XVII-480.
ISBN: 88-921-1648-7
- EAN13: 9788892116481
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 2.3 kg
Il sistema dei rimedi per la violazione delle norme del TFUE (Trattato sul funzionamento dell'Unione europea) in materia di aiuti di Stato alle imprese è certamente singolare. Senza ricorrere a sanzioni nel senso proprio del termine, esso si propone di eliminare la distorsione di concorrenza causata dall'intervento pubblico e di scoraggiare future violazioni, svolgendo quindi anche una funzione, lato sensu, di prevenzione. Un sistema efficace di rimedi è essenziale per indirizzare le risorse statali verso obiettivi d'interesse comune, contribuendo alla migliore allocazione delle scarse risorse disponibili e al controllo della spesa pubblica, in linea con gli obiettivi della modernizzazione. Su questo sfondo, l'autore ha voluto esaminare se gli strumenti esistenti siano adeguati ai tempi, visto il notevole sviluppo che la materia degli aiuti ha conosciuto dall'inizio della costruzione europea ad oggi e, in modo particolarmente marcato, negli ultimi vent'anni. Il sistema dei rimedi non ha subito invece modifiche in occasione degli interventi di modernizzazione che si sono succeduti in questo periodo. Lo studio intrapreso per rispondere a tale interrogativo è sfociato nel presente volume, che è diviso in tre parti. Nella prima parte, si esamina il diritto positivo (compreso il soft law), come interpretato dai giudici dell'Unione, mettendo in rilievo carenze ed esigenze di riforma. Nella seconda parte si stabilisce un nesso tra tali esigenze e il processo di modernizzazione della disciplina degli aiuti di Stato. Nella terza parte, si prefigurano alcuni scenari di riforma, coerenti con i risultati dell'indagine ed attenti alle esigenze pratiche e metodologiche riscontrate. Lo scopo è dunque non solo di spiegare il funzionamento del sistema dei rimedi e i suoi punti critici ma anche d'incoraggiare la Commissione europea a proporre una riforma che ricomponga e sviluppi, con spirito sistematico, le regole e i criteri che si sono andati sviluppando nella prassi e nella giurisprudenza.