Condotte suicidarie. Un'analisi nel sistema degli Istituti penali minorili. I numeri pensati
Gangemi Editore
Roma, 2010; br., pp. 224, ill., cm 16,5x24.
(Opere Varie).
collana: Opere Varie
ISBN: 88-492-1946-6
- EAN13: 9788849219463
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Peso: 0.701 kg
Tre anni fa (15-16 giugno 2007) nel corso del Convegno "Prevenzione delle condotte suicidarie nel carcere minorile" veniva presentato il risultato di una ricerca locale condotta dal Centro per la Giustizia Minorile di Roma in collaborazione con il Garante dei Detenuti del Comune di Roma e il Dipartimento di Scienze Neurologiche, Psichiatriche e Riabilitative dell'Università "La Sapienza" di Roma. Esperti clinici italiani e stranieri offrivano il loro elevato contributo di conoscenza ed esperienza diretta alla comprensione del fenomeno. Progressivamente ha preso forma l'esigenza di avviare un'analisi e un confronto sulla dimensione del fenomeno rispetto all'intero contesto della giustizia minorile, delle carceri in generale, nonché della società civile. Avere un quadro di riferimento complessivo e corredato di dati statistici consente di integrare in una visione unitaria i fattori di rischio legati alla vulnerabilità dei ragazzi in età evolutiva e quelli connessi alla condizione di ragazzi "devianti" in una situazione "ambientale" di privazione della libertà. L'esplorazione del fenomeno all'interno degli Istituti penali per i minorenni è basata sul fatto che il carcere costituisce di per sé un fattore di rischio e che l'ascolto degli operatori del carcere rappresenta la valorizzazione di un sapere esperto, concreto da cui trarre indicazioni per conoscere il fenomeno, ridurne i rischi, individuare soluzioni organizzative ed ipotesi operative. Pertanto, accanto alla finalità divulgativa, di far conoscere il fenomeno nella sua dimensione quantitativa e contribuire ad una informazione eticamente corretta su eventi la cui tragicità non deve essere nascosta o negata, questo lavoro di studio e analisi, che si presenta quale prima ricerca in Italia, nel settore, vuole evidenziare e suggerire direzioni di intervento, per far sì che la conoscenza del quotidiano possa trasformarsi in politiche e risposte istituzionali strutturate.