La scrittura geroglifica minoica sui sigilli. Il messaggio della glittica protopalaziale
Fabrizio Serra Editore
Pisa, 2016; br., pp. 280, ill. b/n, cm 19x28.
(Biblioteca di «Pasiphae». 12).
collana: Biblioteca di «Pasiphae»
ISBN: 88-6227-876-4
- EAN13: 9788862278768
Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 1.2 kg
Da quando Sir Arthur Evans pubblicò, poco più di un secolo fa, le prime osservazioni sui documenti in geroglifico cretese, la discussione relativa alla questione se i sigilli incisi con questo sistema fossero portatori di iscrizioni provviste di un'univoca e normativa esecuzione linguistica o, piuttosto, di segni grafici sprovvisti di una precisa codifica in tal senso ha punteggiato costantemente gli studi sull'argomento, né si può dire, ad oggi, essere giunta ad una conclusione condivisa. Il nodo di tale querelle è costituito dalla compresenza, sui sigilli medio-minoici, di segni di scrittura, motivi decorativi e rappresentazioni iconografiche, la quale ha indotto a definire tale sistema scrittorio, quando occorrente su glittica, variamente come una "dubious writing", una "écriture ornamentale" o "definitely not a true writing". Liberi dal preconcetto che l'unica lettura possibile dell'eterogeneo complesso di segni grafici ricorrenti su glittica fosse esclusivamente quella fonetica, ci si è qui interrogati su come questi dovessero essere letti nei loro diversi contesti di occorrenza, ovvero quale fosse il piano (linguistico o grafico) sul quale doveva avvenire, di volta in volta, la loro decodifica. Si è inteso, pertanto, tentare di tratteggiare un quadro interpretativo pluridimensionale dell'atto scrittorio su glittica.