Fortissimo
Minerva Edizioni
Argelato, 2019; br., pp. 96, cm 12x18.
(Cleide).
collana: Cleide
ISBN: 88-3324-158-0
- EAN13: 9788833241586
Testo in:
Peso: 1 kg
Tra un Fortissimo e un Mezzopiano, Matteo Bianchi compone la sua personalissima sonata sul tema - prediletto - della passione amorosa, scandita in movimenti ora lenti e indugianti, ora nervosi e taglienti, fra malinconia, tenerezza, insofferenza, azzardo. Se nella prima parte si affida alla forma diaristica - con schegge narrative di raffi nata complessità -, nella seconda declina il verso libero con la libertà dell'estro e dell'intelligenza che da tempo gli conosciamo, inanellando dialoghetti di sospesa intensità, figure che si cercano e si perdono, gli oggetti della vita di ogni giorno: un bollitore per il tè, il fumo di una sigaretta, «due bottiglie / destinate a essere buttate». Alle origini di questa poesia è forse una ferita, il sentimento di una perdita irreparabile, di un «vuoto sconosciuto», cui nondimeno corrisponde l'aspirazione a una pienezza di vita, al «frammento che porta dentro / l'intero». Rispecchiandosi nelle figure lontane del mito, nelle loro vicende esemplari (Orfeo, Psiche, Prometeo, Ulisse, Orlando pazzo per amore, Romeo), ma anche in figure storiche di dolorosa umanità come Cesare Pavese, il giovane Matteo sembra giungere a una sorta di primo consuntivo della propria vita, non solo poetica, nell'urgenza di un dato esistenziale che non vuole ripiegarsi su se stesso, ma farsi moralità, pietas, memoria, ostinata volontà di conoscenza: «Io ti ripetevo che il poeta / deve camminare. / Non stancarsi subito / di tornare indietro, / riattraversare la stessa porta, / reduce delle stanze / quando scappa di casa».