Il genio familiare. Vita di Franco Lucentini scritta da suo fratello
Marlin
Cava dei Tirreni, 2018; br., pp. 196, ill., cm 13,5x20.
(La Camera del Fuoco. 2).
collana: La Camera del Fuoco
ISBN: 88-6043-019-4
- EAN13: 9788860430199
Soggetto: Società e Tradizioni
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.3 kg
"Sono uno spostato e tale certo rimarrò perché questa è la mia natura, e se qualche cosa valgo la valgo proprio per questo". Siamo nel 1942. Franco Lucentini scrive a sua madre Emma da Regina Coeli, dov'è finito a causa di una burla giocata al regime di Mussolini. In prigione si esercita col cinese, una delle diciassette lingue da cui tradurrà impeccabilmente pur seguitando a pronunciarle con accento romanesco. Anche la sua esistenza futura sarà quella di uno spostato che saggia con ansia l'Europa intera: fino a fermarsi a Parigi dove trova moglie, incontra Carlo Frutterò e si costruisce una cabane nei pressi della foresta di Fontainebleau. Ha scritto, nel frattempo, i suoi primi bellissimi racconti: I compagni sconosciuti, Notizie degli scavi. In Italia ci torna spesso: su una Motobécane di quarta mano, con lunghe corse notturne. La tosse di quel motore accompagna il veloce racconto scritto da suo fratello Mauro fino ai giorni nostri, fino a "La donna della domenica" e "A che punto è la notte", due tra i molti e memorabili titoli firmati in collaborazione con Frutterò. Testimone appassionato, privilegiato, complice, Mauro Lucentini svela in questo libro l'idioma privato che lui e Franco s'inventarono per condurre la loro corrispondenza: una babele di parole straniere e di canaglierie dialettali, di allusioni coltissime e di sberleffi amorosi. Ma "Il Genio familiare" formicola di inediti di Franco Lucentini: poesie d'amore e di paesaggio, traduzioni, epistole filosofico-burlesche, frammenti d'una teoria sull'origine dell'universo cui Italo Calvino si offrì di dare un contributo. E, per finire, il "miniromanzo elettorale" "I segreti del lavandaio cinese", datato 1976 e firmato Fruttero & Lucentini.