Shakespeare filosofo. Il significato nascosto nella sua opera
Fazi Editore
Traduzione di Saulini F.
Roma, 2008; br., pp. 256, cm 14x20,5.
(Le Terre. 176).
collana: Le Terre
ISBN: 88-8112-944-2
- EAN13: 9788881129447
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Peso: 0.309 kg
Shakespeare è da sempre celebrato per la complessità delle tematiche, l'intensità dei personaggi, la ricchezza della poetica. E anche se nel tempo schiere di critici hanno esaminato la sua produzione fin nei minimi particolari, il carattere profondamente filosofico del suo lavoro è stato spesso trascurato. Colin McGinn - docente di filosofia prima a Oxford e ora alla University of Miami - individua invece nelle opere del Bardo (in particolare in "Sogno di una notte di mezza estate", "Amleto", "Otello", "Macbeth", "Re Lear", "La tempesta") le risposte alle principali domande esistenziali: è possibile comprendere davvero il pensiero e i sentimenti degli altri? Il carattere delle persone è determinato dalla natura o dalla società? Qual è l'essenza del potere e come va esercitato? Le nostre vite sono stabilite da un'entità superiore o dal caso? L'analisi di McGinn prende le mosse da una scoperta importante: Shakespeare fu fortemente influenzato dalle teorie di Montaigne, introdotte in Inghilterra proprio negli anni in cui il grande drammaturgo stava componendo i suoi capolavori. In quest'ottica, si aprono nuovi spazi interpretativi della sua visione del mondo (e dei principi etici a essa sottesi), fondata sull'accettazione del mistero che alberga nel cuore di ciascun individuo e sulla consapevolezza della natura "teatrale" dell'essere umano.