La teoria che non voleva morire. Come la formula di Bayes ha decifrato il codice Enigma, ha dato la caccia ai sottomarini russi ed è emersa trionfante da due secoli di controversie
Franco Angeli
Traduzione di Micalizzi P.
Milano, 2022; br., pp. 420.
(Scienza FA. 46.11).
collana: Scienza FA
ISBN: 88-351-1879-4
- EAN13: 9788835118794
Testo in:
Peso: 0.61 kg
"La celebre divulgatrice scientifica Sharon Bertsch McGrayne racconta la scoperta della formula di Bayes e spiega come un teorema matematico all'apparenza semplice abbia potuto innescare una delle maggiori controversie scientifiche di tutti i tempi. Un racconto vivido e ricco di aneddoti, che ha tutto ciò che ci si aspetta da un thriller moderno. Per chi nei secoli lo ha difeso, il teorema di Bayes è un'elegante dichiarazione sull'apprendimento dall'esperienza: aggiornando l'ipotesi iniziale con nuove informazioni oggettive, otteniamo una nuova ipotesi più accurata. Per i suoi detrattori, però, esso è la fiera della soggettività. L'autrice risale alle origini, alla sua scoperta da parte di un matematico dilettante nel 1740 e alla sua prima formulazione moderna da parte dello scienziato francese Pierre Simon Laplace. Rivela perché stimati statistici l'hanno considerato professionalmente un tabù per 150 anni, mentre altrettanto rispettabili scienziati lo hanno utilizzato per risolvere problemi di difficile soluzione che implicavano grande incertezza e scarse informazioni (la decrittazione del codice tedesco Enigma durante la Seconda guerra mondiale da parte di Alan Turing è solo uno dei tanti esempi riportati dall'autrice). McGrayne si spinge, poi, sino ai giorni della rivoluzione informatica degli anni Ottanta, mostrando come essa si sia rivelata un punto di svolta per il teorema. Mostra, infine, come il teorema venga oggi utilizzato ovunque, dai problemi di decodifica del DNA a quelli relativi alla sicurezza nazionale. Non è esagerato considerare il teorema di Bayes importante per i nostri giorni quanto lo è la teoria darwiniana della selezione naturale." (Peter Pesic, Times Literary Supplement)