1940: l'Italia entra in guerra
Milano, 2099; ril., pp. 300, ill., cm 24x12.
ISBN: 88-304-2728-4
- EAN13: 9788830427280
Soggetto: Saggi Storici
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.65 kg
La seconda guerra mondiale iniziò il 1 settembre del 1939, ma Mussolini attese fino al 10 giugno del '40. Nel frattempo dichiarò la non belligeranza dell'Italia e aspettò. Le ragioni dell'attesa furono numerose. Innanzi tutto l'impreparazione militare italiana, di cui Mussolini volle rendere edotto anche Hitler, in secondo luogo il desiderio da parte di Mussolini di sfruttare in pace la grande occasione dell'E42 (l'esposizione universale romana che doveva inaugurarsi nel 1942, ma che non si inaugurò mai). Questa esposizione universale poteva costituire infatti una grande occasione per il regime sia dal punto di vista politico (con l'esaltazione del prestigio mussoliniano) sia dal punto di vista economico, prevedendosi l'arrivo di milioni di visitatori da tutto il mondo con un consistente afflusso di valuta straniera. C'era poi la scarsa propensione alla guerra da parte di vari dirigenti del regime, come Ciano, Grandi e Balbo, e soprattutto c'erano la grande freddezza della pubblica opinione nei confronti dell'intervento in guerra e un diffuso spirito antitedesco. Ma dopo l'invasione di Belgio, Olanda e Lussemburgo da parte dei tedeschi (10 maggio 1940) e il conseguente crollo militare francese, l'orientamento della pubblica opinione cambiò e molti italiani cominciarono a propendere per l'intervento al fianco di Hitler. Fu solo a questo punto che Mussolini illusosi che il conflitto fosse ormai finito con la vittoria tedesca, decise di dichiarare la guerra.