Il dispatrio
Rizzoli
Milano, 1994; br., pp. 240, cm 20,5x14.
(Piccola Biblioteca la Scala).
collana: Piccola Biblioteca la Scala
ISBN: 88-17-66481-2
- EAN13: 9788817664813
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.36 kg
È la primavera del 1947 quando il giovane Meneghello si trasferisce dall'Italia in Inghilterra, approdando, prima borsista poi docente, all'Università di Reading, per un'avventura che durerà più di quarant'anni. Non è un esilio, il suo, né un espatrio. È qualcosa che non ha nome fino a quando non è lui stesso a darglielo: "dispatrio", una parola che ai tempi non si trovava nei dizionari. Dispatrio è qualcosa che ha il potere di stravolgere la cultura acquisita e, con questa, le strutture della personalità: non solo migrare, ma vivere e pensare in equilibrio tra due sistemi linguistici e culturali. Per scorci e frammenti autoironici, l'autore distilla tra le pagine di questo libro il senso della sua esperienza inglese, registrando il contatto di due sistemi sociali e culturali diversi, non di rado passando per un altro polo: il dialetto vicentino, la sua vera madrelingua, più adatto dell'italiano a farsi carico dei significati apparentemente indicibili. Con questi strumenti linguistici, e una scrittura tagliente, Meneghello racconta le ambizioni - talvolta mal concepite - dell'italiano appena arrivato nella pragmatica Inghilterra, che gli offre un nuovo punto d'osservazione sulla patria e quindi sulla propria identità.