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Pittura analitica. Una storia italiana 1968-1980

Silvana Editoriale

A cura di Feierabend V. W. e Meneguzzo M.
Milano, Permanente, 29 novembre 2007 - 6 gennaio 2008.
Testo Italiano e Tedesco.
Cinisello Balsamo, 2008; ril., pp. 393, 144 ill. b/n, 168 ill. col., cm 23x27.

ISBN: 88-366-0984-8 - EAN13: 9788836609840

Soggetto: Collezioni,Pittura,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1960- Contemporaneo

Testo in: testi in  tedesco, italiano  testi in  tedesco, italiano  

Peso: 2.904 kg


Il volume, edito in occasione dell'omonima mostra alla Permanente di Milano, sottopone all'attenzione dei lettori la vicenda di una tendenza artistica che ha rivestito una notevole importanza nel percorso di ricerca intrapreso dall'arte italiana della scorsa generazione.
Si tratta della Pittura analitica, una corrente cui si sono accostati artisti italiani, ma anche francesi e tedeschi, decisi a reagire ai dettami sostenuti dall'Arte concettuale che, proponendo il definitivo abbandono di ogni finzione rappresentativa, considerava il mezzo della pittura come assolutamente superato.
I seguaci della Pittura analitica invece - chiamata anche in altri modi, da Nuova pittura a Pittura pittura a Fundamental Painting - pur consci dell'importanza rivestita dall'analisi e dalla conoscenza esatta dei mezzi espressivi dell'artista, ma altrettanto convinti che la pittura avesse ancora molto da esprimere, dipingono in maniera per così dire "concettuale", cioè applicando alla pittura quella stessa analiticità che gli artisti concettuali applicavano nell'indagare da un punto di vista estetico altri aspetti del reale.
In questo modo la pittura ottiene un duplice risultato: diventa essa stessa l'oggetto d'indagine dell'artista e perde ogni connotato di referenzialità, di riferimento naturalistico o anche semplicemente realistico. L'accento è posto da questi pittori sulla pratica pittorica e sui suoi meccanismi interni, ossia sulle relazioni tra gli elementi fondanti la pittura, quali superficie, supporto, colore, segno. La pittura non deve più rappresentare qualcosa per essere legittimata, ma è sufficiente che parli di se stessa, che indaghi il rapporto tra l'artista e la tela, e tra l'azione dell'artista e la traccia che di essa rimane.
Il volume, che affronta la Pittura analitica da un punto di vista strettamente storico, prende in considerazione le opere degli anni settanta, e non quelle di artisti che hanno portato avanti la ricerca nel decennio successivo.
Fra gli autori si ricordano Luciano Bartolini, Carlo Battaglia, Enzo Cacciola, Paolo Cotani, Giorgio Griffa, Marco Gastini, Paolo Masi, Claudio Olivieri, Claudio Verna, Elio Marchegiani, Vittorio Matino, Carmengloria Morales, Pino Pinelli, Riccardo Guarnieri, Gianfranco Zappettini e i precursori Rodolfo Aricò e Mario Nigro. Il volume accoglie, oltre a un saggio del curatore, una vasta antologia di testi degli artisti redatti all'epoca, un regesto degli avvenimenti relativi alla tendenza, dieci pagine a colori per ciascun protagonista e una serie di testimonianza fotografiche dell'epoca, nonché apparati biobibliografici aggiornati degli artisti presenti.

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