Speranze e dubbi. Arte giovane in Italia
Hopefulmonster Editore
Testo Italiano e Inglese.
Torino, 2010; br., pp. 160, ill. col., cm 15x21.
(Fondazione Merz. I Quaderni. 4).
collana: Fondazione Merz. I Quaderni
ISBN: 88-7757-242-6
- EAN13: 9788877572424
Soggetto: Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Collezioni,Pittura,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.4 kg
Il numero 4 della serie "fondazione merz i quaderni" presenta la mostra collettiva di otto artisti libanesi e otto italiani, "speranze & dubbi" (a cura di Costantino D'Orazio), allestita alla Fondazione Merz dal 22 gennaio al 1 marzo 2009 e la personale di Gabriele Basilico: "Beirut 1991". La Fondazione Merz ha scelto di ospitare contemporaneamente due mostre con l'intento di "raccontare" un luogo dove lavora una nuova generazione di artisti che è cresciuta proprio nel periodo tra la distruzione e la ricostruzione della città di Beirut, momento che lo sguardo di Gabriele Basilico ha puntualmente catturato. L'esposizione "speranze & dubbi", che dal 20 al 23 dicembre 2008 è stata ospitata a Beirut, punta alla costruzione di un ponte ideale tra la scena artistica italiane e libanese, attraverso le opere di alcuni artisti contemporanei che propongono visioni del mondo accomunate dal medesimo atteggiamento interrogativo. Malgrado le vicende storiche dei due paesi siano così diverse, tra Italia e Libano esiste un comune sentire in tutti gli ambiti della creatività. Gli artisti libanesi hanno sempre mostrato una naturale proiezione verso i linguaggi del Mediterraneo occidentale e, allo stesso tempo, gli artisti italiani condividono con i colleghi libanesi una simile attitudine nella descrizione della precarietà del mondo attuale. Il progetto nasce da un contesto in evoluzione costante, come il Libano, in cui è impossibile prevedere gli sviluppi e impossibile fermare il movimento di crescita. Gabriele Basilico ha raccolto circa venti scatti tratti dal grande servizio fotografico realizzato a Beirut nel 1991 al termine della guerra civile che devastò il paese. Il risultato è un documento fotografico che propone una riflessione su ciò che resta di una città dopo il conflitto bellico e che si appresta a "ricominciare". L'occhio del fotografo ritrae i luoghi con discrezione e rispetto, con uno sguardo chiaro e preciso e con una attenzione al dettaglio che rivela la formazione architettonica dell'artista milanese.