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L'apparire di Dio. Per una metafisica teologica

Edizioni ETS

Pisa, 2015; br., pp. 217, cm 14x22.
(Philosophica. 144).

collana: Philosophica

ISBN: 88-467-4141-2 - EAN13: 9788846741417

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.53 kg


"L'uomo è - costitutivamente - risposta che precede ogni domanda e domanda che sempre interpella quella risposta": questo sembra essere il testimone - o meglio uno dei testimoni - di questo libro. E tale risposta consiste nella manifestazione originaria della verità. Ma da quale domanda prende le mosse la ricerca filosofica svolta nel volume? Dalla domanda delle domande: da quella che riguarda il fondamento assoluto del reale, l'Assoluto, Dio. Tale domanda è implicata nella "situazione" che caratterizza l'esserci umano ed è presentata nel libro riecheggiando le parole di Heidegger: per l'uomo "il donde e il dove restano nascosti". Il libro vuole dimostrare come quella domanda abbia già da sempre una risposta che è in perenne attesa di essere ascoltata: il "donde e il dove dell'uomo" non è il nulla, ma è ciò che chiamiamo "Dio". Il pensiero metafisico, il pensiero nella sua estensione massima, è l'apparire di Dio, anzi di "Chi" è Dio. Se l'apparire di Dio è la risposta che da sempre attende di essere ascoltata, allora è possibile giustificare due posizioni solo apparentemente inconciliabili: da un lato che si possa parlare di una "metafisica originaria"; dall'altro che l'uomo sia un "colloquio" tra la risposta originaria e le domande ulteriori: quelle domande che sempre più gli permettono di "conoscere se stesso".

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