Ti ho visto piangere
Bonfirraro Editore
Traduzione di A. Russo.
Barrafranca, 2024; br., pp. 120, cm 14,5x21.
(Romanzo B.).
collana: Romanzo B.
ISBN: 88-6272-339-3
- EAN13: 9788862723398
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.17 kg
Ti ho visto piangere è un racconto potente e intimo che esplora la complessità dei legami familiari e della mascolinità. Attraverso il dialogo con la memoria del padre, la voce narrante ci guida tra ricordi di guerra, violenze domestiche e riflessioni sulla paternità, su cosa significhi essere uomini e sul peso del retaggio familiare. Il protagonista rivive i momenti chiave della sua infanzia e giovinezza, mentre cerca di affermare la propria identità in un mondo dominato da figure maschili che incarnano forza e autorità. La narrazione è un viaggio emotivo attraverso un passato che non può essere cancellato, tra la rabbia repressa e la vulnerabilità, tra il desiderio di ribellione e l'inevitabile somiglianza al padre. Le descrizioni ricche di dettagli rendono tangibile la tensione tra affetto e risentimento, tra ammirazione e timore reverenziale, creando un ritratto vivido e universale del conflitto tra le generazioni. Un'opera intensa e toccante che esplora il rapporto tra padri e figli con una sensibilità rara, offrendo uno spaccato personale e universale del peso delle aspettative e del dolore della separazione. Con uno stile poetico e a tratti struggente, Ti ho visto piangere scava nelle profondità dell'animo umano, portando a galla il dolore della perdita, della colpa e della speranza di riconciliazione. Questo libro non è solo una riflessione sul rapporto tra padri e figli, ma una meditazione sul tempo, sulla memoria e sul desiderio di trovare una propria strada nel mondo. Un'opera intensa, toccante, che lascia il lettore con la consapevolezza che, in fondo, la storia di ogni padre e di ogni figlio è una storia che ci riguarda tutti. "In questo corpo fragile vedo il riflesso di un uomo che mai avrei pensato di diventare. La guerra segna più delle ferite: è l'assenza di parole tra un padre e un figlio che fa più male."