Alvar Aalto. Architettura per leggere. Architecture to Read
Milelli Gabriele - Alici Antonello
Gangemi Editore
Ancona, Biblioteca Comunale Luciano Benincasa, 18 gennaio - 1 febbraio 2003.
Roma, Biblioteca Nazionale Centrale, 6 febbraio - 23 febbraio 2003.
Traduzione di Nava V.
Presentazione di Marco Pacetti.
Testo Italiano e Inglese.
Roma, 2003; br., pp. 144, ill. b/n e col., cm 22x24.
(Architettura, Urbanistica, Ambiente).
collana: Architettura, Urbanistica, Ambiente
ISBN: 88-492-0376-4 - EAN13: 9788849203769
Soggetto: Architetti e Studi,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Nessun Luogo
Extra: Arte Tedesca & Fiamminga
Testo in:
Peso: 0.716 kg
Non è un caso che nella capitale, così come ad Ancona e all'estero, l'esposizione prediliga l'ambiente della biblioteca: oggetto dell'evento sono infatti ventuno progetti su luoghi destinati alla lettura, illustrati attraverso schizzi, disegni, modelli e fotografie provenienti dagli archivi Alvar Aalto di Helsinki.
Leitemotif morfologico e distributivo delle biblioteche di Alvar Aalto è la cosiddetta "fossa di lettura". L'idea nasce nel 1924 con il progetto presentato al concorso per il Parlamento Finlandese che includeva una biblioteca: essa presentava un'originale soluzione simile alla cavea di un anfiteatro classico, circondata da scaffalature di libri. Un anfiteatro, quindi, raccoglie l'uomo e la sua inclinazione alla lettura. Secondo Göran Schildt "la fossa di lettura allude suggestivamente alla letteratura come fondamento spirituale dell'uomo". E non è un caso che una tale affermazione provenga proprio da un amico dell'architetto, a conoscenza delle frequentazioni colte della casa paterna di Aalto. Più volte Aalto, in effetti, intreccerà nei suoi discorsi, le maglie dell'architettura con le trame della letteratura.
La copiosità di schizzi e disegni presenti alla mostra confermano l'attenzione del maestro per il benessere dell'uomo e il suo impegno nel donare "all'uomo che legge" la più corretta forma di illuminazione, e "all'uomo che ascolta" la più democratica definizione acustica. Il "problema dell'occhio" e il "problema dell'orecchio", così li chiamava Aalto. Architettura per leggere. Architettura per ascoltare.
Scrive Alvar Aalto nel 1935: "Il problema principale legato ad una biblioteca è quello dell'occhio umano. L'occhio non è soltanto una piccola parte del corpo umano ma ne è la parte più importante. Impiegare una luce naturale e artificiale che distrugga l'occhio umano o che sia inadatta alla sua funzione, significa fare architettura reazionaria, anche se l'edificio dovesse poi essere di alto livello costruttivo". [Baleri E. (a cura di), Aalto Viipuri, Abitare Segesta Cataloghi, Milano, 1995]
Il tema dell'illuminazione è centrale nel registro progettuale del maestro finlandese, fa parte del suo retaggio culturale, della sua esperienza di vita e di ambiente. Tutti i suoi progetti sono protesi a raccogliere, ad abbracciare, a catalizzare la luce. Obiettivo quanto mai urgente nella progettazione di una biblioteca.
La collaborazione con la sezione finlandese del Docomomo (associazione per la documentazione e la conservazione dell'architettura del Movimento Moderno) ha permesso di illustrare i risultati del progetto di restauro della Biblioteca di Viipuri.
Le foto e i disegni esposti illustrano i momenti del restauro con particolare attenzione alla copertura lignea ondulata della sala conferenze. Qui, alla fine degli anni 20, l'architetto risolve la componente acustica in modo che da ogni punto della sala si possa ascoltare ed essere ascoltati in parità di condizioni sonore. Aspirazione, questa, ad una sorta di democrazia nella comunicazione che lo conduce a studiare le caratteristiche del suono e sulla sua diffusione. Negli ultimi anni sono state ritrovate le tavole che mostrano le tecniche di montaggio di tali superfici lignee, utili ad una corretta interpretazione delle intenzioni del maestro.
Nella filosofia di Aalto l'uomo è il protagonista dello spazio e le sue esigenze vanno soddisfatte nella maniera più semplice e fruibile.
Architettura attenta ai valori umani. Architettura filantropica come nuova stagione dell'umanesimo nel segno. Architettura come atteggiamento flessibile alla psicologia umana.
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