Fondi musicali dell'archivio ebraico Terracini. Fondo Saluzzo, fondo Alessandria, manoscritti di musica sinagogale dell'Ottocento
LIM Editrice
Lucca, 2012; br., pp. XLV-214, ill., 15 tavv. col., cm 17x24.
(Cataloghi di Fondi Musicali del Piemonte. 8).
collana: Cataloghi di Fondi Musicali del Piemonte
ISBN: 88-7096-693-3
- EAN13: 9788870966930
Soggetto: Arte Libraria (Carte, Mappe, Codici Miniati),Musica
Luoghi: Piemonte e Valle d'Aosta
Testo in:
Peso: 0.58 kg
L'insediamento ebraico saluzzese risale alla fine del XV secolo: la cittadina era allora capoluogo del Marchesato di Saluzzo, che passerà ai Savoia nel 1601. Nel 1724 venne istituito un primo ghetto; nel 1795 agli ebrei fu assegnata l'area definitiva, in vicolo Venezia (ora Via dei Deportati Ebrei). Nel piccolo quartiere, le cui case si affacciavano su un unico cortile, vivevano sia banchieri che commercianti e artigiani. Dopo la breve libertà durante gli anni napoleonici, la definitiva emancipazione si ebbe nel 1848 con lo Statuto Albertino: una lapide dipinta in ebraico sul muro di fondo della sinagoga ricorda l'avvenimento e rende onore al re Carlo Alberto. Gli ebrei di Saluzzo s'inserirono rapidamente nelle professioni liberali, nella cultura e nell'esercito. La popolazione ebraica saluzzese, che aveva raggiunto al massimo circa trecento persone, diminuì rapidamente all'inizio del Novecento a causa del trasferimento di molti suoi membri a Torino e in altre città. Nel 1930 la "Legge Falco", fatta elaborare da Mussolini, determinò una riorganizzazione complessiva delle comunità ebraiche italiane: in conseguenza di essa, nel 1931 la comunità fu di fatto assorbita da quella di Torino. Con l'eccezione di una lapide sepolcrale rinvenuta nei pressi della Bormida e data 1477, le prime notizie storiche ebraiche risalgono al 1490.