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Agnelli. The italian royal family

Vallecchi Editore

Firenze, 2024; br., pp. 400, cm 14x21.
(Saggi).

collana: Saggi

ISBN: 88-8252-208-3 - EAN13: 9788882522087

Soggetto: Società e Tradizioni

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.59 kg


Il grande interesse sulle vicende della famiglia Agnelli, con la guerra ventennale per l'immensa eredità di Gianni e di Marella Agnelli, è legato alla scoperta di particolari inediti e incredibili legati al gigantesco patrimonio accumulato nel tempo e al numero di società nei paradisi fiscali creato dall'indiscusso "sovrano" della Famiglia: l'"Avvocato". Tutto sarebbe rimasto nascosto se la figlia Margherita non avesse fatto rispettare i propri diritti di legittima erede innescando una serie di battaglie giudiziarie che hanno portato a una "guerra" tra lei e la madre, prima, e il suo primogenito, poi. Occultare fuori dall'Italia le proprie ricchezze senza pagare le tasse: sono le caratteristiche utilizzate e poi trasmesse a Gianni dal Nonno, il senatore Giovanni Agnelli. La figura di quest'ultimo - decisiva per capire e interpretare molti avvenimenti recenti -, viene delineata negli aspetti più rilevanti. Primo: descrivendo i modi in cui Giovanni Agnelli senior si impossessò della Fiat portandola via ai soci-fondatori, al punto da finire sotto processo a Torino. Secondo: raccontando i metodi con cui su ordine del duce abbatteva gli ostacoli, come ad esempio, il senatore liberale Alfredo Frassati, cui portò via "La Stampa". Terzo: la prova che le fortune di Agnelli sono legate alla collusione col fascismo. A partire dalle forniture belliche per le due guerre mondiali con la pretesa di farsi pagare in lingotti d'oro, trasferito e nascosto a Basilea e oggi blindato in un caveau di Ginevra. Istruttive sono le "pagine nere" conservate agli atti del CLN e della Commissione per l'Epurazione che stabilì di espropriare Agnelli delle sue industrie e dei suoi beni. I memoriali inediti di Agnelli mostrano l'altra faccia del Senatore: non più tracotante, impunito e protetto da Mussolini, ma autore di compassionevoli implorazioni e di patetiche descrizioni del suo operato per far credere di non aver mai indossato la camicia nera, anzi di essere stato addirittura una sorta di "partigiano" col fazzoletto rosso al collo oltreché un genero

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