La casa dipinta. Il Museo di Brian O'Doherty / Patrick Ireland a Todi
Fabrizio Fabbri Editore
Testo Italiano e Inglese.
Perugia, 2023; br., pp. 128, 12 ill. b/n, 160 ill. col., cm 22x24.
ISBN: 88-6778-195-2
- EAN13: 9788867781959
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura)
Luoghi: Umbria e Marche
Testo in:
Peso: 0 kg
Questo libro è in parte una guida, una biografia, ma è anche storia dell’arte. È il racconto del viaggio degli artisti e scrittori Brian O’Doherty (1928-2022) e Barbara Novak, sua moglie, da New York a Todi, in Italia, oltre mezzo secolo fa. Una parte importante della storia è dedicata al modo in cui O’Doherty ha trasformato gli interni della casa attraverso l’arte astratta contemporanea, in una fusione sincronica di due antiche civiltà, quella celtica e quella italiana. L’esperienza immersiva inizia oltrepassando la semplice porta esterna, simile a quella della Chapelle du Rosaire (1947-51) di Henri Matisse a Saint-Paul-de-Vence, in Francia, o della Rothko Chapel (1971) di Mark Rothko a Houston, Texas, USA. Sebbene la Casa Dipinta sia uno spazio laico, ha anche il potere di risvegliare lo spirito. Ogni piano ha un diverso “tono di voce” espresso attraverso l’uso del colore e dell’antico codice linguistico Ogham (II/III-VII secolo d.C.), che traduce l’alfabeto romano in una serie di linee, straordinariamente simili alla struttura della musica seriale. Questo linguaggio, come tutti gli altri, è visivo ed emette anche dei suoni. Ogni piano della Casa Dipinta ha quindi un tono diverso, da quello inferiore che l’alfabeto Ogham rende “rumoroso”, a quello intermedio più tranquillo, fino al piano superiore silenzioso e contemplativo, senza la presenza di alcun linguaggio. L’autrice nel corso delle numerose visite alla Casa Dipinta a partire dalla fine degli anni Novanta, ho osservato come l’arte è filtrata gradualmente nella struttura stessa della casa, insieme a mutamenti di idee, cancellazioni e modifiche delle opere che ci restituisce in questo libro che incanala in un contesto unico l’arte di un artista straordinario e lo fa avvalendosi anche alle stupende immagini di un maestro della fotografia quale George Tatge e di Fionn McCann. La casa, ora Museo, è stata ceduta al Comune di Todi prima della morte di O’Doherty nel 2022.