Ceramica ad uso d'Empoli. La manifattura Levantino e la maiolica in Toscana tra '700 e '800
Moore Valeri Anna
Editori dell'Acero
Empoli, Palazzo Ghibellino, 17 maggio - 22 giugno 2008.
Empoli, 2008; br., pp. 136, 130 ill. col., tavv. col., cm 19x27.
(Arte).
collana: Arte
ISBN: 88-86975-53-8 - EAN13: 9788886975537
Soggetto: Arti Decorative (Ceramica, Porcellana, Maiolica)
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Toscana
Testo in:
Peso: 0.66 kg
Tra queste il rinvenimento di alcuni 'cocci' di ceramica che, una volta analizzati e studiati nel loro insieme, hanno rivelato l'appartenenza a una manifattura ceramica che esisteva prima della costruzione della vetreria. Questa manifattura, operante presso una fornace esistente probabilmente dalla metà del '500 e rilevata dai fratelli savonesi Domenico Lorenzo e Angelo Levantino, iniziò la sua produzione di vasellame da tavola in maiolica a partire dal 1765 per chiudere poi i battenti attorno al 1812.
Il materiale rinvenuto sul sito dello scavo consiste per lo più in 'biscotti', cioè ceramiche semi lavorate, in quanto cotte e spesso già decorate, ma ancora non smaltate e non passate alla definitiva cottura. Si tratta di 44 biscotti, integri o interamente ricostruibili, 167 frammenti di biscotti, 388 frammenti di maiolica e numerosi attrezzi da fornace come caselle, ponte, tagli e birilli.
Per mezzo di questi reperti, che corrispondono in modo molto preciso agli oggetti descritti nei documenti, è stato possibile rintracciare un centinaio di maioliche empolesi conservate in collezioni private della Toscana e dell'Emilia-Romagna ed identificare con certezza quelle trovate nei vari scavi archeologici condotti in questi anni, particolarmente a Lucca, a Pescia e a Badia a Settimo e alla definizione di un corpus di oggetti finiti.
Questa esposizione ha diversi obbiettivi. Anzitutto quello di rivelare al pubblico dei 'non specialisti' una fabbrica di maiolica per la quale, presso la Ginori di Doccia, era stato coniato addirittura il termine 'ad uso d'Empoli' per qualificare un certo tipo di produzione che rispecchiava una decorazione originale e caratteristica della Manifattura Levantino.
Quindi c'è lo scopo di far conoscere e valorizzare una parte significativa del materiale di scavo emerso dagli strati sul sito della stessa fabbrica che crea una base conoscitiva e di confronto con la possibilità di avviare uno studio della maiolica settecentesca partendo da materiale archeologico. Infine, grazie alla grande quantità dei biscotti trovati, è stata focalizzata la ricerca sull'analisi delle forme anziché dei decori com'è sempre stato fatto in passato per la maiolica di questo periodo.
L'Associazione Archeologica Volontariato MedioVal darno (A.A.M.V.) Fondata nel 1972, svolge da anni un ruolo insostituibile riguardo la scoperta, il restauro, la valorizzazione e l'esposizione di reperti di archeologia sul territorio del Medio Valdarno Empolese. Pur operando a livello di volontariato, la qualità del lavoro svolto, sempre in costante contatto con le Soprintendenze toscane e studiosi di valore, è su un piano elevatissimo e offre l'opportunità di svolgere anche un ruolo di tirocinio per giovani archeologi e restauratori, che spesso mantengono i contatti con l'Associazione contribuendo alle numerose campagne di scavo.
È grazie all'A.A.M.V. che è stata possibile ricostruire tasselli decisivi di storia e storia dell'arte antica, medievale e moderna dei luoghi dove opera grazie al ritrovamento di reperti di eccezionale valore storico e artistico, al loro restauro e alla loro divulgazione effettuata soprattutto tramite la rivista 'Milliarium', che esce dal 1998 con scadenza pressoché annuale e che è giunta alla soglia del suo VIII numero.
Forte dell'appoggio di 150 soci, in maggioranza attivi, l'Associazione è un autentico riferimento per le istituzioni che necessitano di un'opera competente di consulenza e di solerte realizzazione di scavi anche di notevole entità e difficoltà.
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