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Dimore gentilizie e strutture pubbliche a Lucera

Claudio Grenzi Editore

Con una nota storica di Massimiliano Monaco.
Foggia, 2010; ril., pp. 208, 578 ill. b/n e col., 578 tavv. b/n e col., cm 24x31.

ISBN: 88-8431-402-X - EAN13: 9788884314024

Soggetto: Architettura e Arte Civile

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.36 kg


Attratti dall'assegnazione del regio demanio (terraggio) i casati che si portavano a risiedere in Lucera, costruivano i loro splendidi palazzi in chiave autocelebrativa su progetti di affermati architetti, secondo i canoni e i gusti del tempo ... con notevole conforto e "con un linguaggio architettonico più dotto e meno provinciale" ... coi quali la "vecchia angusta sterrata Lucera" si trasformò "in una città fra le più nitide e sane della terra di Puglia". Ma questo rinnovamento interessò anche il paesaggio rurale, che si umanizzò e si vivacizzò con la costruzione - soprattutto nel XIX sec. - di splendide residenze di campagna, vigne e ville, realizzate in stretta "assonanza tra forme delle strutture e attitudini alle funzioni da svolgere" ... ove per consuetudine le famiglie dei possidenti si portavano a villeggiare d'estate ... in luminose costruzioni, che vanno considerate come "radici di pietra", "documenti, vividi ed eleganti, del vivere e del fare di quanti ci hanno preceduti", memorie di una cultura patriarcale che non va dimenticata ... "perchè tutti conoscano le vicende di questa terra del sole, la conoscano per amarla, la amino per conservarla, la conservino per tramandarla".
Si tratta di un itinerario tracciato nel tessuto urbano e nel panorama della "nobile città" della Capitanata, attraverso stupende "visioni di 'architetture d'interni'" e "una rapsodia d'immagini" che ci mette "in comunione con l'oggetto ripreso, ce lo fa giudicare o contemplare, ci suscita stupore o ci apre a mondi immaginifici", in "un caleidoscopio di immagini che rimandano a cose che paiono finalmente liberate dall'oblio o uscite di getto dall'alambicco del tempo", attraverso una descrizione impreziosita da digressioni suggestive e poetiche: "Una rigogliosa magnolia, salendo dal basso, protende i suoi rami colmi di lucide foglie lungo gli archi, e quando a maggio si copre di fiori bianchi profumatissimi, riveste d'incanto questo nascosto angolo di pace" e ancora: "In certe ore del giorno, quando tutto sembra fermo nel tempo, e nell'androne domina il silenzio, che invade il cortile, in quella patetica immobilità che fa più triste il rimpianto delle cose perdute, può accadere di riudire qui, chiuso nel ricordo, lo scalpitio degli zoccoli e lo stridio di un carro, o le voci concitate, o i passi pesanti, scanditi all'alba e al tramonto, all'aprirsi e al chiudersi delle lunghe giornate di lavoro".

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