«Il primo filosofo tedesco». Il misticismo di Jakob Böhme nell'interpretazione hegeliana
Edizioni ETS
Pisa, 2012; br., pp. 422, cm 14x22.
(Philosophica. 91).
collana: Philosophica
ISBN: 88-467-3288-X
- EAN13: 9788846732880
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Jakob Böhme "è propriamente il primo filosofo tedesco" - scrive Hegel al suo ex-studente van Ghert. Certamente il ciabattino Böhme è uno spirito incolto e barbaro, ma allo stesso tempo straordinariamente profondo e addirittura violento nell'aver creato una sua lingua filosofica, con la quale ha tentato di esprimere il nucleo più speculativo del suo pensiero: il rapporto simbiotico tra il Divino e il suo opposto luciferino, ovvero l'origine del Male da Dio stesso. Questo studio ricostruisce per la prima volta nei dettagli le ragioni dell'interesse di Hegel per la filosofia mistica di Böhme, a partire dal contesto storico, dalle diverse concezioni di 'misticismo' negli scritti hegeliani, e dal confronto con l'approccio di altri famosi lettori di Böhme, tra cui Schelling. Nelle "Lezioni sulla storia della filosofia", Böhme viene paragonato ad Ariel, che ne "La Tempesta" di Shakespeare è rinchiuso in una nodosa quercia, fino a che non viene liberato dal mago Prospero: ma il mago in questo caso è lo stesso Hegel, giunto a liberare il pensiero böhmiano sia dalle sue stesse limitazioni, sia dalla quercia di pregiudizi in cui è stato rinchiuso, per sottrarlo all'oscurità dell'esoterismo e porlo finalmente nel territorio della filosofia.