Archivio della Cassa di Risparmio della provincia di Viterbo
Davide Ghaleb Editore
Vetralla, 2024; ril., pp. 296, cm 17x24.
(Quaderni dell'Archivio di Stato di Viterbo).
collana: Quaderni dell'Archivio di Stato di Viterbo
EAN13: 9791280668684
Testo in:
Peso: 0.71 kg
"Art. 1°. Si formerà una società di private persone, le quali porranno la loro opera ed i capitali gratuitamente per stabilire una Cassa di Risparmio per la Città e Provincia di Viterbo". Con queste sintetiche e al contempo incisive parole si inauguravano le vicende della Cassa di Risparmio per la Città e Provincia di Viterbo, ente fortemente voluto dal Consiglio provinciale viterbese presieduto da monsignor Pietro Lasagni, che nella seduta del 1° settembre 1854, decretava la formulazione di un Regolamento che sarebbe stato approvato durante l'Assemblea Generale della Cassa di Risparmio del 27 marzo 1855. Il "Regolamento organico per la istituzione della Cassa di Risparmio per la Città e Provincia di Viterbo", era costituito da 34 articoli che ne sottolineavano il carattere di Società di private persone, di natura "anonima" e il cui capitale iniziale (necessariamente superiore a scudi millecinquecento), sarebbe stato impiegato in fondi pubblici. L'Istituzione delle Cassa di Risparmio fu approvata un mese più tardi, il 18 aprile 1855, con Rescritto Pontificio di Pio IX, sottoscritto dal Ministro dell'Interno Teodolfo Mertel, che riconosceva l'utilità pubblica e privata della Società. Con queste parole inizia l'inventario redatto dalle due archiviste Nadia Bagnarini e Marina Loffredo che attraverso un lavoro di schedatura, riordinamento e inventariazione hanno prodotto un importante strumento di ricostruzione della storia di una banca che ha accompagnato la crescita del nostro territorio e, attraverso gli strumenti di credito, anche su pegno, la vita stessa di tanti viterbesi.