È possibile una giustizia globale?
Gius. Laterza & Figli
Traduzione di Pellegrino G.
Bari, 2009; br., pp. 70, cm 10,5x20,5.
(Il Nocciolo. 54).
collana: Il Nocciolo
ISBN: 88-420-9056-5
- EAN13: 9788842090564
Testo in:
Peso: 0.178 kg
L'impresa di dare forma a un ideale comprensibile di giustizia globale è strettamente connessa a due questioni cruciali: la relazione fra giustizia e sovranità e l'ampiezza e i limiti dell'eguaglianza, intesa come una naturale richiesta di giustizia. Se guardiamo allo sviluppo storico delle concezioni di giustizia e di legittimità dello Stato-nazione, sembra che di solito la sovranità abbia preceduto la legittimità e mai -come sarebbe più ovvio aspettarsi - viceversa. Persino nel caso più famoso di creazione di una federazione democratica, l'illegittimità precedette la legittimità: la fondazione degli Stati Uniti dipese dalla tutela della schiavitù, senza la quale non si sarebbe mai raggiunta l'unanimità fra le tredici ex-colonie. Regimi ingiusti e palesemente illegittimi costituiscono insomma i precursori necessari del progresso verso la legittimità e la democrazia, perché creano il potere centralizzato che si può a quel punto contestare, e forse volgere in altre direzioni senza distruggerlo. "È improbabile che assisteremo alla diffusione di una giustizia globale nel lungo periodo, a meno di non creare prima istituzioni sovranazionali forti che non mirano alla giustizia, ma perseguono piuttosto interessi comuni e riflettono le diseguaglianze nel potere di contrattazione fra gli Stati ora esistenti." Il punto è capire se tutto questo può essere fatto di comune accordo, e non con l'imposizione violenta.