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Gli specchi della paura. Il sensazionale e il prodigioso nella letteratura di consumo (secoli XVII-XVIII)

Edizioni Carocci

Roma, 2008; br., pp. 308, cm 15,5x22,5.
(Lingue e Letterature Carocci. 61).

collana: Lingue e Letterature Carocci

ISBN: 88-430-4802-3 - EAN13: 9788843048021

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.387 kg


La paura è una merce di lunga durata e di solida tradizione e il suo spaccio in chiave propagandistica viene da lontano: sul finire del Cinquecento iniziò a diffondersi in tutta Europa un particolare genere letterario, a metà strada fra il resoconto giornalistico e la narrazione fantastica. Il favore che aveva incontrato il "meraviglioso" medievale trovò nuova linfa celebrando feroci gesta criminali e riadattando in chiave lugubre e terrificante i sogni profetici, i prodigi celesti e le apparizioni di mostri, per trarne relazioni a stampa destinate ai ceti popolari delle città. Cronaca nera, "letteratura del patibolo", notizie di orribili prodigi e sconvolgenti catastrofi si riversarono in brevi storie di vasta diffusione ed efficace impatto, intessute di sogni e incubi che riflettevano le angosce di una realtà opprimente, ma che al tempo stesso finivano per trasformare i truci malviventi in ambigui paladini del crimine - eroi negativi in grado tuttavia di emanare un fascino contagioso -, "specchi" morali rovesciati, destinati a sorprendenti redenzioni sul patibolo.

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