Morozov e i suoi fratelli. Storia di una dinastia russa e di una collezione ritrovata
Traduzione di Zafesova A.
Milano, 2020; br., pp. 240, ill. col., cm 14x23.
(Biografie. 1).
collana: Biografie
ISBN: 88-6010-238-3
- EAN13: 9788860102386
Soggetto: Collezioni,Pittura,Società e Tradizioni
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Eredi di una casata di industriali tessili la cui ascesa sociale è intrisa di leggenda, i fratelli Morozov non passano di certo inosservati. Colti, raffinati e al contempo fuori dagli schemi, incantano l'intelligencija moscovita con le loro gesta eccentriche: vestono alla moda e frequentano femmes fatales, giocano d'azzardo e abitano palazzi dagli stili a dir poco eclettici, amano l'arte e, soprattutto, la collezionano. Michail è il primo a volgere lo sguardo alla nuova pittura francese, ma dopo la sua morte precoce sarà Ivan a seguirne le orme assecondando una passione che non tarda a prendere il sopravvento. Dal 1904 lascia le sue fabbriche tutte le volte che può per far visita ai mercanti parigini più in voga, ma di rado si fa abbagliare dalle loro proposte. Ha un'idea precisa delle opere che cerca e una visione chiara di come esporle nelle sale del suo palazzo. Nella maniacale caccia ai dipinti più eccelsi dei maestri che predilige sa essere paziente come nessun altro e, a detta di Vollard che lo soprannomina il "russo che non contratta", non lesina mai. Nel giro di pochi anni mette insieme una collezione superba che spazia dagli impressionisti a Cézanne, da Matisse e Picasso ai migliori pittori russi coevi. Una raccolta che non ha nulla da invidiare a quella del compatriota Sergej S?ukin, con la quale condividerà la triste sorte all'indomani della Rivoluzione. I capolavori che animavano le pareti del palazzo di via Pre?istenka verranno infatti requisiti dallo Stato, smistati come carte da gioco tra Mosca e San Pietroburgo e lasciati a languire nei depositi dei musei per decenni prima di andare a costituire il nucleo di arte moderna del Museo Puskin e dell'Ermitage. A restituire a questa collezione il suo originario splendore è ora Natalia Seménova, che con piglio romanzesco riporta in vita lo sbalorditivo personaggio che fu Ivan Morozov, strappandolo all'oblio del rivolgimento fatale che ne ha oscurato la memoria.