San Paolo della Croce e le clarisse piombinesi
La Bancarella Editrice
Piombino, 2024; br., pp. 124, ill., cm 17x24.
(Biblioteca di Storia. 49).
collana: Biblioteca di Storia.
ISBN: 88-6615-298-6
- EAN13: 9788866152989
Soggetto: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,Saggi Storici
Testo in:
Peso: 0.25 kg
L'11 dicembre 1256, con sua Bolla, Papa Alessandro IV concesse alle Monache Clarisse di Massa Marittima, che l'avevano richiesta a sollievo della loro estrema povertà, la famosa Abbazia di San Giustiniano di Falesia, o Faliegi, alle porte di Piombino, con tutti i suoi beni, ormai abbandonata dai Monaci Beendettini. «Appena un anno dopo, il 5 dicembre 1257, Fra Rinaldo da Tocco negli Abruzzi, Cappellano e Penitenziere del Papa, che doveva essere Delegato, almeno in Toscana, per i Monasteri, per autorità del medesimo Papa esonera una tale Suora B., Abbadessa del Monastero di Massa, da tal carica, e la elegge Abbadessa di Faliegi, dove si recherà con alcune altre Monache ad aprire il nuovo Monastero, che dichiara del tutto indipendente da quello di Massa». L'Abbazia assunse in seguito la nuova dedicazione a Santa Maria, dal nome di altra Chiesa suburbana appartenuta ai Monaci e più vicina alla città, presso cu le Religiose stabilirono il proprio Monastero. Sicuramente alcune avversità e difficoltà non mancarono nella vita consuetudinaria del Monastero, il quale, fra gli alti e bassi causati alle vicende politiche di Piombino, e con fasi di alta luminosità, come l'esperienza apportata dalle predicazioni di San Paolo della Croce, portò avanti onorevolmente la propria esistenza fino al 1806, cioè fino alla soppressione decretata dalla Principessa Elisa Bonaparte e dalle leggi napoleoniche.