Un giorno ancora
Passigli
A cura di Nardoni V.
Testo Italiano e Spagnolo.
Antella, 2010; br., pp. 79, cm 12x19.
(Le Occasioni).
collana: Le Occasioni
ISBN: 88-368-1214-7
- EAN13: 9788836812141
Testo in:
Peso: 0.12 kg
Scritto di getto fra il 5 e il 6 luglio del 1969, il breve poema "Un giorno ancora" si situa fra due opere molto importanti dell'ultimo Neruda: "Fine del mondo" e "La spada di fuoco". Ma cos'è quell'"ancora" (Aùn), che ne costituisce il netto e secco titolo originale? È innanzitutto un atto di presenza, un "esserci ancora" del poeta, ed è insieme un atto di rinnovamento e di rilancio, di "rigenerazione" per un'ancora maggiore aderenza alla vita. Come scrive Valerio Nardoni nella prefazione, tutta la carica semantica del titolo originale ricade su un verso programmatico, che chiude il primo dei ventotto frammenti di cui si compone il poema: debo aclarar aùn mis deberes terrestres, dove "aclarar" non significa semplicemente "chiarire", nel senso di "spiegare meglio", ma "rendere più chiari" i propri doveri. Ne scaturisce un poema urgente e asciutto, che ha le movenze di una scrittura "accaduta" così la definisce il poeta nel saluto finale - più che meditata, e che proprio in questa sua spontanea e felice sintesi riesce ad esprimere tutto il vigore e tutta la profondità della sua ispirazione.