La grande illusione. Come nacque e come morì il marxismo giuridico in Italia
Giappichelli Editori
Torino, 2015; br., pp. XIII-112, cm 15x21,5.
(Analisi e Diritto. Serie Storica. 6).
collana: Analisi e Diritto. Serie Storica
ISBN: 88-348-5952-9
- EAN13: 9788834859520
Testo in:
Peso: 0.36 kg
Il libro ha vari protagonisti. Il primo è il giurista sovietico Pasukanis; il secondo è Bobbio; il terzo è il P.C.I. e la cultura giuridica che ne subì l'influenza a partire dall'inizio degli anni '70. Sullo sfondo, Marx. A Pasukanis si deve una trasposizione, sul piano della teoria del diritto, del paradigma marxiano che non ha avuto eguali per acutezza e incisività e alla quale si deve, inoltre, la più chiara illustrazione dei limiti che caratterizzano una strategia politica di tipo riformistico, fondata, cioè, sulla forza emancipatrice del diritto. Bobbio rappresenta la polarità opposta, sia sul piano teorico sia sul piano politico: i due "grandi dibattiti" che lo videro impegnato, a distanza di venti anni (1955, 1975), una prima volta sulla "libertà", una seconda volta "sulla democrazia" con i più autorevoli esponenti, politici ed intellettuali, del PCI. individuano, anche simbolicamente, il punto iniziale e il punto terminale di una parabola che portò i comunisti italiani fuori dal cono d'ombra del marxismo. Infine, la cultura giuridica "d'area" che, dal convegno catanese sull'uso alternativo del diritto alle pagine di "Democrazia e diritto", celebrò uno strano incontro con Marx in cui, non senza ambiguità, si trovarono a convivere istanze di modernizzazione del ruolo e del sapere del giurista, la piena messa a fuoco della costitutiva storicità del diritto e della scienza giuridica e la pretesa di apprestare una tecnologia istituzionale della transizione.