Moro doveva morire. La verità choc mai emersa sul caso Moro
Anordest
Villorba, 2016; br., pp. 365.
(Doculibri).
collana: Doculibri
ISBN: 88-98651-50-3
- EAN13: 9788898651504
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Questo libro trae la sua origine dal racconto di un testimone di eccezione. Il racconto è a tutti gli effetti una "confessione" e un atto liberatorio per chi (il testimone) ha vissuto in prima persona, un'esperienza altamente significativa conservata come un segreto, pesante e doloroso, per ben 22 anni. Riguarda un avvenimento drammatico della storia italiana che, all'epoca in cui avvenne, sconvolse la vita politica e sociale di tutta la popolazione e attrasse l'attenzione, e non solo, del mondo intero. Il caso Moro e i 55 giorni della sua odissea. Tant'è che ancora oggi, a distanza di 38 anni dal fatto, l'insieme degli studiosi si divide nelle due anime: i "dietrologi", come vengono chiamati coloro che tentano disperatamente di costruire un quadro consistente e logico, partendo da una realtà storica frammentata in elementi disarticolati e paradossali; e i "liquidazionisti", coloro che sostengono non ci sia null'altro da sapere perché tutto è stato chiarito fin nei minimi dettagli. I primi rischiano di vagare all'infinito nei labirinti della storia, i secondi hanno fretta di occultare la verità storica: perché? L'autore, appartenente da sempre all'area del dubbio, a seguito della confessione raccolta e partendo da quel nucleo reale, e dunque storico, ha potuto compiere una analisi generale. Applicando un procedimento logico, è arrivato alla necessaria esclusione di alcuni elementi che erano, e sono, ritenuti certi, e all'inclusione di altri elementi mai finora considerati. Alla fine ciò che emerge è un quadro nuovo e coerente, all'interno del quale non trovano spazio le contraddizioni. Un quadro all'interno del quale i brigatisti, ritenuti i protagonisti assoluti, e unici, del drammatico evento, perdono le luci della ribalta, per entrare in una coreografia laddove i passi della danza erano prestabiliti da una regia esterna alla loro organizzazione. Inoltre e per loro stessa corale ammissione in processi, interviste, libri, commissioni di inchiesta, mancavano dei presupposti minimi per poter gestire, fin dall'inizio dell'operazione di via Mario Fani, il prigioniero politico Aldo Moro. La storia della loro vita, quella da loro raccontata e quella rilevabile dalle scarne biografie, pone in evidenza una assoluta impreparazione sul piano politico e una totale assenza di esercizio all'uso delle armi e, dunque, sul piano militare. Il quadro, quindi, composto negli anni, ed accettato come fedele ricostruzione dei fatti, è, con ottime probabilità, una storiografia di comodo. Un artefatto che chiude il periodo temporale dei 55 giorni, tentando di seppellire, all'interno della rappresentazione, una realtà indicibile.