La Condizione Giuridica del Povero e del Mendicante nella Firenze del Settecento e la Congregazione di San Giovanni Battistastatuti della Congregazione...
Co-Editore: Banca CR Firenze.
Firenze, 2008; 2 voll., br., pp. 196, ill.
ISBN: 88-09-05587-X
- EAN13: 9788809055872
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Saggi Storici
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Firenze,Italia,Toscana
Testo in:
Peso: 0.94 kg
L'atteggiamento nei confronti della povertà ha assunto in epoche e culture diverse una varietà di forme estremamente ampia, spaziando da un estremo negativo, in cui il pauperismo è assimilato a fenomeni critici quali il vagabondaggio e il brigantaggio, a un estremo positivo, dove la figura del povero, con i suoi attributi canonici di umiltà e di distacco dai beni terreni, viene innalzata a modello ideale di virtù. Questa varietà di concezioni traspare molto chiaramente dalle leggi e dalle ordinanze sulla povertà emanate nei principali stati europei a partire dalla fine del medioevo e soprattutto tra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo, quando il problema del pauperismo, a seguito del perdurare delle guerre e dello spopolamento delle campagne, comincia ad assumere nei centri urbani veri e propri caratteri di emergenza. In questo scenario, nei primi anni del 1700 nacque a Firenze la Congregazione di San Giovanni Battista con l'imprimatur del tramontante governo mediceo e destinata al non facile compito di regolare il diffuso accattonaggio del capoluogo granducale anche sotto il successivo governo lorenese. La Congregazione, benché munita secondo il costume dell'epoca di carcere e milizie proprie, sarà animata da uno spirito più filantropico e assistenziale che repressivo.