L'insigne collegiata di Grottaglie
Galatina, 2014; ril., pp. 188, ill. b/n, cm 22x31.
ISBN: 88-6766-068-3
- EAN13: 9788867660681
Soggetto: Architettura e Arte Religiosa,Pittura,Saggi (Arte o Architettura)
Luoghi: Puglia
Extra: Religione e Arte Religiosa
Testo in:
Peso: 1.13 kg
Prima dell'anno Mille, e propriamente quando le "animalesche" scorrerie dei Saraceni nella penisola salentina cessarono, il popolo grottagliese abbandonò la sua chiesa-cripta parrocchiale e, a due passi da essa, costruì una "basilichetta" in piena area. Sorse nella pubblica piazza, accanto al seggio dell'Università (casa comunale); era orientata da est ad ovest, aveva tre navate e avanti all'ingresso il cimitero, il pozzo per le abluzioni dei fedeli e il portico. Ma nel 1297 Grottaglie ebbe nuova vita nell'accogliere fra le sue mura, in via di costruzione, gli abitanti di alcuni casali vicini "ob belli discrimina". La basilichetta si rivelò subito insufficiente a contenere tutti i fedeli e, allora, si pensò di ampliarla e di ricostruirla su nuova pianta. Passarono diversi anni e finalmente si eresse il nuovo tempio ad una sola navata, occupando pure l'aria dell'antico antistante cimitero e mantenendo lo stesso orientamento. Circa l'anno della costruzione e il nome dell'architetto-scultore non può esistere nessun dubbio: una cartella lapidea, murata a sinistra del portale, dice chiaramente che l'autore fu il maestro Domenico de Martina, che l'opera fu eseguita durante il tempo in cui fu arcivescovo di Taranto Giacomo e terminata nell'anno dell'Incarnazione del Signore 1379. Ma, nonostante la chiarezza della cartella lapidea, fanno capolino alcune confusioni circa l'anno di costruzione del tempio, la città natale di Domenico de Martina e la persona o comunità che sostenne la spesa.