Roma com'era nei dipinti degli artisti danesi dell'Ottocento
Newton Compton Editori
Ponte Galeria, 2006; ril., pp. 211, ill., cm 27x27.
(Biblioteca di Roma).
collana: Biblioteca di Roma
ISBN: 88-541-0749-2
- EAN13: 9788854107496
Soggetto: Architettura e Arte Civile,Pittura,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Lazio,Roma
Testo in:
Peso: 1.357 kg
Non c'è da meravigliarsi che l'arte danese sia quasi sconosciuta in Italia: la Danimarca è un paese piccolo e lontano e la sua cultura ha avuto solo raramente risonanza fuori dall'ambiente scandinavo. Alcune mostre allestite a Roma hanno fatto conoscere la pittura danese della cosiddetta "età d'oro", e dimostrato l'importanza che i soggiorni romani ebbero per i pittori danesi della prima metà dell'Ottocento. "Ho l'intenzione di fare una collezione delle vedute più belle fra i numerosi punti pittoreschi di Roma e i suoi dintorni", scriveva Christoffer Wilhelm Eckersberg all'incisore danese Clemens, "spero in quel modo di poter rendere a Lei e ai miei compatrioti una idea abbastanza chiara di questo bel paese, dove è quasi impossibile non occuparsi di paesaggistica, essendo troppo bella e pittoresca la natura". In queste parole si riassume l'impressione che i danesi ricevevano dall'impatto con la capitale. Quasi tutti hanno descritto la "Roma sparita" da loro conosciuta, quella che va dai primi dell'Ottocento al Risorgimento, e di cui hanno immortalato non solo l'ambiente, ormai radicalmente mutato, ma le feste e i costumi dei tempi andati, i tempi del Pinelli e del Belli. I danesi, come gli artisti di tanti altri paesi, hanno così dato il loro contributo alla descrizione e alla perpetuazione della memoria di questi aspetti della Città Eterna.