Il Palazzo oltre il tempo. Simboli del potere fra tradizioni giuridico-letterarie e archeologiche. Con un'appendice sulla ricerca archeologica in Germania di Annarita Martini
Il Formichiere
Foligno, 2018; br., pp. 139, cm 16x23.
(Storia e Territorio).
collana: Storia e Territorio
ISBN: 88-94805-08-5
- EAN13: 9788894805086
Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità,Saggi Storici
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 0.41 kg
Il titolo riprende e sviluppa lo studio di un documento, relativo ad un modello palaziale in dodici ambienti, del quale è stata evidenziata la natura di "luogo simbolico e ideologico prima ancora che materiale", forma archetipica che, dall'Oriente antico fino alla prima età moderna, ha espresso la natura del potere e la funzione del sovrano. Questi, associato all'astro solare che, nel suo moto annuale, sosta nelle dodici case dello zodiaco e dall'alto tutto controlla esercitando la giustizia, è stato considerato da molteplici culture e civiltà il garante della pace e dell'ordine cosmico. Nelle tradizioni giuridico-letterarie e negli ambienti eruditi, che hanno conservato e trasmesso il documento nella duplice versione ampia e breve, nonché in un glossario intitolato de domiciliis - il palazzo in dodici ambienti, in cui il sovrano dimora, costituisce il simbolo politico-giuridico, la rappresentazione tangibile della sovranità. I principali vettori della circolazione, conservazione e trasmissione del modello letterario della forma palaziale in dodici ambienti sono individuati dall'autrice: nell'ambiente politico culturale ostrogoto, espresso da Cassiodoro - che della politica, anche edilizia, del sovrano Teodorico fu indiscusso ispiratore - e dalla città di Ravenna già capitale imperiale e, successivamente capitale del Regno; dal mondo longobardo, non solo nella capitale, Pavia, ma anche nei ducati di Spoleto e di Benevento, segnatamente nell'area beneventano cassinese che del glossariolum de domiciliis assicurò la conservazione. E che nei palatia si concentri la simbologia del potere imperiale è chiaramente espresso dalla legislazione dell'imperatore, in considerazione del fatto che ne formano l'oggetto principale. Il volume è completato da un'appendice - ampia e circostanziata, con ricco corredo di piante, relative ai siti esaminati - nella quale l'archeologa Annarita Martini, presenta lo stato degli studi relativi ai più rappresentativi impianti palaziali fatti realizzare dai sovrani carolingi e sassoni, ne illustra le caratteristiche architettoniche, espressione non solo di precise funzionalità, ma anche di una simbologia che rendeva riconoscibili i complessi architettonici come palatia e traccia, in conclusione, un bilancio della ricerca archeologica in Germania.