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L'esercito italiano in Slovenia, 1941-1943. Strategie di repressione antipartigiana

Libreria Editrice Viella

Roma, 2011; br., pp. 165, ill., cm 15x23.
(Ricerche dell'Istituto Storico Germanico di Roma. 7).

collana: Ricerche dell'Istituto Storico Germanico di Roma

ISBN: 88-8334-497-9 - EAN13: 9788883344978

Soggetto: Saggi Storici

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Europa,Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.33 kg


Il 3 maggio 1941 l'Italia fascista annetté la parte meridionale della Slovenia con il nome di "Provincia di Lubiana". Da quella data la zona fu il teatro di una sanguinosa guerra partigiana condotta dalla Resistenza slovena. Per fronteggiare l'insurrezione, l'esercito italiano schierò un intero corpo di armata che giunse a contare più di 60.000 uomini ma che, nonostante il notevole spiegamento di forze, non riuscì mai a controllare il territorio della provincia e fu messo in gravi difficoltà dalla Resistenza. Il libro ricostruisce le varie strategie antiguerriglia messe in pratica dai vertici dell'esercito, tra i quali i generali Ambrosio, Roatta, Robotti, Gambara e Orlando. Oltre a ripercorrere i principali avvenimenti militari, si analizzano il perché del fallimento della strategia italiana e le cause che portarono allo scatenamento di una vera e propria "guerra ai civili" da parte delle forze di occupazione. Il capitolo finale, infine, ricostruisce il lento e faticoso cammino della memoria della guerra nei Balcani tra l'opinione pubblica italiana.

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