Vicino alla dimora del serpente
Giulio Einaudi Editore
Torino, 2019; br., pp. 166.
(Collezione di Poesia).
collana: Collezione di Poesia
ISBN: 88-06-23460-9
- EAN13: 9788806234607
Testo in:
Peso: 0.8 kg
«Tutto il peso del mondo - sta nel cranio che l'acrobata - al cornicione ostende». Non è un caso che la figura dell'acrobata segni, fin dalle poesie iniziali, la nuova raccolta di Ottavio Fatica. La sua poesia è una sfida sempre sul filo dell'invenzione linguistica, ma l'immagine del funambolo, o quella simile del «tuffatore in bilico - sul ciglio del crepaccio» in altre poesie, è anche fortemente simbolica, fra la vocazione a sondare il cielo e il tonfo «nelle feci del presente» sempre in agguato. La raccolta si snoda all'interno di una contraddizione, quasi una gabbia ontologica: perché le « splendide parole» sono le cose più preziose che abbiamo, ma «il bello è che la verità - sta tutta nel non detto». E d'altra parte se siamo «in libertà sulla parola» significa, a seguire il 'pun' nei due sensi, che la lingua è il nostro spazio di libertà, ma che la nostra condizione è comunque una sorta di libertà vigilata e infrangere «il muro», «la coltre», «la crosta», insomma, uscire dallo stallo delle esistenze è impossibile. Dunque quella di Fatica è una poesia che concentra il massimo di esuberanza e di sfida ma sottintende o addirittura pretende lo scacco, lo smacco, la disfatta. E la malinconia sotto la risata del clown.