Il poeta e gli antichi dei
Zandonai
Traduzione di Ferrando M.
Rovereto, 2008; br., pp. 147, cm 13,5x21.
(I Fuochi).
collana: I Fuochi
ISBN: 88-95538-15-3
- EAN13: 9788895538150
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.29 kg
Il libro, risalente al 1942, testimonia uno dei momenti più alti e concentrati della riflessione di Walter Friedrich Otto e potrebbe essere affiancato, per tematica e profondità, al famoso testo di Friedrich Schiller "Sulla poesia ingenua e sentimentale" (1796). Ne condivide infatti l'interrogativo essenziale, vale a dire: è possibile la poesia in un'epoca in cui gli antichi dèi, che ne sono stati la vera fonte, sembrano ormai fuggiti, o sono comunque assenti? Il contrasto, che talvolta si configura come vero e proprio conflitto, è perciò quello tra l'eccessivo sentimentalismo dell'età moderna e contemporanea da un lato, e l'aridità di tale sentire dall'altro. Un'aridità che il poeta cerca di aggirare e superare ricorrendo ora al contenuto poetico per eccellenza (la mitologia) ora all'interiorità individuale e ispirata. Goethe e Hölderlin costituiscono, agli occhi di Otto, due eccezioni fondamentali a tale disincantato destino dell'Occidente, perché declinano, sia pure in modo diverso, la medesima eccezionalità che - in ciò Otto riprende Nietzsche - ha caratterizzato sin dalle scaturigini l'anima dei Greci. Il volume è corredato da un'Introduzione di Gianni Carchia, che ne inquadra il significato all'interno dell'opera di Otto, e da una Premessa di Giampiero Moretti, che evidenzia le problematiche legate alla sua ricezione nel contesto degli studi di estetica e di ermeneutica dalla seconda metà del Novecento ai giorni nostri.