La signora dai capelli rossi. Racconti, poesie, bambole e costumi
A cura di De Turris G. e Pacella Coluccia P.
Chieti, 2012; br., pp. 416, ill., cm 15x21,5.
(Parnaso. 1).
collana: Parnaso
ISBN: 88-7475-278-4
- EAN13: 9788874752782
Testo in:
Peso: 0.62 kg
Quel che colpisce nei versi di Maura è che "affondano le loro radici parte nel divino e parte nell'umano", come lei stessa scrive riferendosi a "certe particolari predisposizioni", nella introduzione a Le angelitudini (2003). E così da una parte ci possono essere le sue Liriche erotiche in "Manifattura" (2002) dove si assiste ad una specie di trasfigurazione dell'eros nei simboli della Natura, e dall'altra gli empiti lirico-spirituali delle "Angelitudini", oppure una mescolanza di entrambi gli aspetti nei versi "impegnati" de "Le Veneri" (2003) e di "Canto alle donne" (2005). Se c'è qualcosa di comune in tutte queste sfaccettature della poesia di Maura è quello che non riesco a definire altrimenti se non come un senso panico della Natura, un sovrapporsi, compenetrarsi, assimilarsi dell'essere umano e delle sue componenti con i vari aspetti della Natura che ci circonda: acqua, aria, terra, fuoco. Un po' come fosse un ritorno alle origini quando il rapporto tra l'uomo e l'ambiente in cui viveva era diretto e non mediato come al giorno d'oggi.