Intorno ad un Democrito di Giuseppe Ribera
Edizioni Paparo
Napoli, 2011; br., pp. 15, 6 ill. b/n, 19 ill. col., cm 24x28.
Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 0.08 kg
Il dipinto, raffigurante di certo uno scienziato, forse un geografo o uno studioso di fisica, penso a Democrito per via del compasso che impugna nella mano destra e del mappamondo che fa girare con la sinistra, è opera di Giuseppe Ribera, e proviene dalla Fine Arts Gallery di San Diego, California.L'opera ha partecipato alla mostra di Indianapolis nel 19631, e a quella di San Diego nel 1969.Graig Felton ritenne che il personaggio dipinto potesse raffigurare un ritratto di Galileo Galilei.Lo hanno studiato, tra gli altri, Nicola Spinosa, nel 1978,Joung nel 1982, e di nuovo lo Spinosa, più recentemente, nel 2010. La tela proveniva originariamente dalla raccolta napoletana Francione, da qui passò in quella di Ratcliff House, nel Sussex, e quindi nella collezione Majo. Poi fu presso Anne ed Amy Putnam, che nel 1949 donarono il dipinto al Museo di San Diego. Recentemente, ha partecipato alle vendite Christie's di New York del 1991 (lot. 249) e del 2000 (lot. 147).Il dipinto, la cui alta qualità pittorica non ha bisogno di essere dimostrata, si impone all'attenzione a primo acchito, e ancor di più se lo si osserva attentamente e lo si studia.Esso potrebbe appartenere alla serie dei vari filosofi dell'antichità dipinti da Giuseppe Ribera per Fernando Enriquéz Afàn de Ribera III Duca d'Alcalà durante il tempo in cui questi fu viceré di Napoli, tra il 1629 ed il 1631. Per questo committente, unitamente a molte altre opere, Ribera realizzò infatti la serie di dodici filosofi antichi che poi passarono nella collezione di Antonio Luis de la Cerda, VII Duca di Medinacoeli.Il Duca d'Alcalà, uomo di cultura e raffinato collezionista, alla maniera di un suo predecessore, il Viceré Don Juan Alonso Pimentel v Herrera Conde de Benavente (famoso committente della Crocifissione di sant'Andrea di Caravaggio), acquistava opere antiche e fu anche fortunato acquirente di alcuni dipinti dei maggiori artisti italiani ed europei che si trovavano al tempo sul mercato antiquariale. Con la sua committenza a Ribera il Duca favorì quel nuovo ed interessante filone artistico di carattere filosofico-scientifico che interessò principalmente la pittura napoletana nel corso del Seicento.